"Non c'è nulla da celebrare": El Alamein, le parole pesanti di Scurati sono un caso

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Antonio Scurati torna in tv. Dopo essere stato ospite di Fabio Fazio a Che Tempo che Fa, l'autore di M. presenta la sua ultima fatica letteraria a Piazza Pulita, nello studio di Corrado Formigli. Dopo aver parlato di Benito Mussolini e del Fascismo, Scurati affronta l'argomento delle celebrazioni per gli 82 anni della battaglia di El-Alamein: "Non c'è nulla da celebrare", afferma andando contro le iniziative del Ministero della Difesa 

Parole pesanti di cui, forse, lo stesso Scurati si rende subito conto. Infatti pochi istanti dopo corregge il tiro e afferma: "In quella battaglia combatterono in tanti, tanti italiani sono morti lì in Africa e dunque se mi dite di commemorare allora dico che è giusto commemorare questa tragedia, ma non mi trovo d'accordo nel celebrarla". Una mezza sterzata che salva almeno la memoria dei nostri caduti. Poi la solita litania: "Io adesso sono un 'dissidente', usano questa parola per definirmi. Oppure sono il 'caso-Scurati', questo mi fa paura", afferma lo scrittore scordando che il "caso" l'ha innescato lui con il rifiuto di leggere il famoso monologo sul 25 Aprile per una questione di cachet. Infine, sempre Scurati chiude così il suo intervento: "In Italia la democrazia è in pericolo, lo è anche in questo momento". Se lo dice lui...
 

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