18 Novembre 2024 11:16
La Direzione Distrettuale Antimafia di Milano ha smantellato un’associazione vicina alla cosca della ‘ndrangheta dei Barbaro attiva nel traffico di droga: tra gli arrestati è finito anche l’ex capo della Curva del Milan Luca Lucci.
Luca Lucci
Ancora un'ordinanza di custodia cautelare per il capo degli ultrà del Milan Luca Lucci. Oggi lunedì 18 novembre è finito nel mirino di un'altra inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano che ha smantellato un'associazione vicina alla cosca della ‘ndrangheta dei Barbaro attiva nel traffico di droga. Stando alle prime informazioni, i membri della cosca avrebbero importato e distribuito tra la Lombardia e la Calabria "oltre due tonnellate di stupefacenti". Ancora da capire il ruolo di Lucci all'interno della gestione delle sostanze stupefacenti.
Luca Lucci era già stato arrestato lo scorso ottobre quando la Dda era uscita con l'inchiesta che aveva messo sotto indagini diversi esponenti della Curva sia di Milan che di Inter. Lucci – 42enne conosciuto nell'ambiente ultras con i soprannomi "Joker", "Toro" e "Belva Italia" – è il leader assoluto della Curva Sud milanista, un ruolo ricoperto dal 2008 quando subentrò all'amico Giancarlo Lombardi detto Sandokan. Non è il primo anno che è destinatario di un procedimento penale: nel 2009 era stato condannato a 4 anni di reclusione per aver aggredito durante il derby Inter-Milan, Virgilio Motta, che in quell'occasione aveva perso l'uso della vista da un occhio. E tra il 2018 e il 2021 era stato condannato per detenzione e spaccio di stupefacenti.
E ancora: nel 2009 durante un derby con l'Inter, Lucci si era reso protagonista di un agguato al gruppo interista conosciuto come "Banda Bagaj", accusati di aver tentato di strappare uno striscione milanista. A fine dicembre 2021 Lucci era tornato di nuovo in carcere per droga. Infine l'inchiesta dello scorso settembre e ora la nuova ordinanza cautelare per droga.
I rapporti di Lucci non erano solo con altri tifosi. Sarebbe stato lui – secondo le indagini della Procura con l'ausilio della Polizia e dalla Guardia di Finanza – a cercare un accordo con Fedez per introdurre la bevanda del rapper, la Boem, all'interno dei bar dello stadio Meazza. Sarebbe stato il capo degli ultras milanisti inoltre a presentare a Fedez quello che sarebbe poi diventato il suo bodyguard Christian Rosiello. Ora le indagini andranno avanti e si faranno tutti gli accertamenti del caso.