Media & Regime
di F. Q. | 23 Ottobre 2024
Hanno attraversato il mare, sono sbarcati in Europa. Ma di loro non c’è più nessuna traccia. Sono almeno 51.433 i minori stranieri non accompagnati scomparsi dopo essere arrivati nel nostro continente tra il 2021 e il 2023, e si teme che molti di loro siano diventati vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna. I dati arrivano dall’inchiesta “Lost in Europe”, condotta da media con sede in Germania, Italia (con le giornaliste Angela Gennaro e Cecilia Ferrara), Grecia, Paesi Bassi, Belgio, Irlanda e Regno Unito, che ha vinto il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo 2024.
‘Lost in Europe” ha portato alla luce una realtà sconcertante: dal 2021, in media, quasi 47 minori sono scomparsi ogni giorno dopo essere arrivati in Europa. I dati raccolti dall’inchiesta su 31 paesi europei, tra cui Austria, Germania e Italia, mostrano che all’appello mancano decine di migliaia di bambini. Dall’inchiesta, durata alcuni mesi, emerge anche che il numero effettivo di minori scomparsi potrebbe essere ancora più alto: sono state infatti rilevate importanti lacune nelle segnalazioni, dovute alla scarsa disponibilità di dati e alla documentazione incoerente riscontrate in alcuni paesi.
L’inchiesta è stata avviata in seguito a una ricerca condotta da Lost in Europe nel 2021, secondo cui tra il 2018 e il 2020 in Europa sono scomparsi più di 18mila bambini stranieri. Come sottolinea Aagje Leven, segretaria generale di Missing Children Europe, questa non sarebbe che la “punta dell’iceberg”. Infatti, il numero di minori stranieri scomparsi in Europa continua a crescere a ritmi allarmanti, e si teme che molti di loro siano diventati vittime della tratta di esseri umani e della schiavitù moderna.
Il Premio Daphne Caruana Galizia -È è stato istituito con una decisione dell’Ufficio di presidenza del Parlamento europeo nel dicembre 2019 per rendere omaggio a Daphne Caruana Galizia, giornalista investigativa e blogger maltese impegnata nella lotta alla corruzione, assassinata in un attentato con autobomba nel 2017. Il premio è assegnato ogni anno per riconoscere i meriti eccezionali di un giornalismo che promuove o difende i principi e i valori fondamentali dell’Unione europea, come la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo Stato di diritto e i diritti umani. La giuria indipendente è composta da rappresentanti della stampa e della società civile dei 27 paesi membri dell’Unione e da rappresentanti delle principali associazioni europee di giornalismo. Il premio e il suo importo di 20mila euro sono una testimonianza del sostegno del Parlamento europeo al giornalismo investigativo e alla libertà di stampa.
Alla cerimonia di premiazione a Strasburgo di oggi, tenutasi nella sala stampa del Parlamento europeo intitolata a Caruana Galizia, hanno partecipato Roberta Metsola, Presidente dell’Eurocamera, Pina Picierno, vicepresidente responsabile del premio, e i rappresentanti della giuria indipendente che ha decretato il vincitore. “L’eredità di Daphne Caruana Galizia viene portata avanti dal lavoro dei giornalisti che vivono per raccontare la verità e non accettano di essere messi a tacere – ha detto Metsola -. La loro lotta per la giustizia prevale sulle minacce che cercano di minare il loro importante lavoro. La libertà di stampa non è negoziabile. Sette anni dopo l’assassinio di Daphne, continuiamo a onorarne la memoria con un premio che testimonia il costante impegno di questo Parlamento nei confronti di questi valori fondamentali”. Tra il 3 maggio e il 31 luglio 2024, centinaia di giornalisti provenienti dai 27 paesi dell’Unione europea hanno presentato 318 storie, fra le quali la giuria ne ha selezionate 13, prima di decretare il vincitore.