Pierre Fabre Laboratories annuncia che è stato trattato il primo paziente nella sperimentazione clinica di fase I/II di PFL-002/VERT-002, un'innovativa terapia mirata al carcinoma polmonare non a piccole cellule con alterazioni del gene MET
PFL-002/VERT-002 è un anticorpo monoclonale con un meccanismo di azione nuovo e differenziato, che agisce come degradatore del gene c-MET, con il potenziale per essere il miglior trattamento della categoria per il cancro causato da alterazioni di tale gene
CASTRES, Francia, 24 ottobre 2024 /PRNewswire/ -- Pierre Fabre Laboratories ha annunciato oggi che per la prima volta è stato somministrato a un paziente PFL-002/VERT-002, un anticorpo monoclonale che agisce come degradatore del gene c-MET, in uno studio di fase I/II "first-in-human" con aumento progressivo, ottimizzazione ed espansione della dose, per pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) che presentano alterazioni del gene MET.
Lo studio di fase I/II PFL-002/VERT-002 è uno studio multicentrico in aperto che mira a valutare la sicurezza, la tollerabilità, la farmacocinetica, la farmacodinamica e l'efficacia clinica preliminare di PFL-002/VERT-002, come monoterapia per pazienti affetti da tumori dipendenti dal gene MET, compresi quelli che sviluppano resistenza acquisita ad altri trattamenti.
Il carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) è la forma più diffusa di cancro ai polmoni e rappresenta circa l'85% dei nuovi casi di cancro ai polmoni diagnosticati; il gene MET, noto anche come recettore del fattore di crescita degli epatociti (HGFR), è un oncogene driver in sottogruppi di pazienti affetti da NSCLC.1-4 La mutazione che salta l'esone 14 del gene MET e l'amplificazione di quest'utimo sono considerate fattori oncogeni primari e l'amplificazione del gene MET è un meccanismo di resistenza a terapie mirate selezionate.
PFL-002/VERT-002 agisce su un fattore oncogenico clinicamente convalidato con un meccanismo di azione unico e differenziato, innescando la degradazione dell'oncogene c-MET. Offre quindi l'opportunità di testare un nuovo approccio terapeutico per i pazienti affetti da tumori indotti dal gene MET. "Guardiamo con fiducia all'opportunità di collaborare con i ricercatori che partecipano a questo studio first-in-human per valutare la sicurezza e l'efficacia di questo nuovo agente", commentaFrancesco Hofmann, Direttore Ricerca e sviluppo per l'assistenza medica presso Pierre Fabre Laboratories.
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