SAN FIOR - Ha estinto il reato facendo sei mesi di volontariato in una società sportiva. Così un postino “infedele” ha chiuso i conti con la giustizia. D. V., 31enne di Agrigento, era finito a processo per essersi sbarazzato di pacchi di corrispondenza: anziché recapitarla ai destinatari, come avrebbe dovuto fare mentre era in servizio a San Fior, l’ha gettata nei cestini dei rifiuti pubblici. Avrebbe agito per “vendetta” perché il suo contratto a termine stava per scadere e non gli sarebbe stato rinnovato. La sua condotta gli era costata l’accusa di soppressione di corrispondenza e interruzione di pubblico servizio. Dopo aver risarcito Poste italiane con un assegno di 500 euro, il giovane postino (incensurato) aveva scelto la strada della messa alla prova (Map). Il percorso di lavori socialmente utili in una società sportiva di Bologna è andato a buon fine, sicché l’imputato (difeso dall’avvocata Letizia Parpinel) ha ottenuto una sentenza favorevole di estinzione del reato.
La vicenda
Il protagonista del caso, come detto, è un postino siciliano arrivato nell’estate del 2018 a San Fior per un contratto a termine di sei mesi. I fatti contestati dalla Procura di Treviso si concentrano tra il 26 e il 30 gennaio 2019. È in quei giorni che il l’imputato, in vista della scadenza del contratto a tempo determinato fissata per il 2 febbraio successivo, vedendo sfumare la possibilità di una conferma aveva a sbarazzarsi della corrispondenza infilandola nei cestini per ridurre i turni di lavoro. O meglio, per far vedere di effettuare le consegne in tempi record per ottenere il rinnovo del contratto. Ad accorgersi della posta abbandonata nei cestini erano stati diversi cittadini e alcuni operai del Comune. La corrispondenza, ancora chiusa, veniva trovata in aree pubbliche come la zona della parrocchia di Castello Roganzuolo o nel parco pubblico di via Torricelli a San Fior. Un operaio del Comune ne aveva trovate anche nei cestini di villa Dall’Armi, chiamando di seguito i vigili. La polizia locale, dopo un sopralluogo, aveva avvertito anche i carabinieri di Conegliano che in poco tempo riuscirono a risalire al responsabile: era bastato verificare chi fosse il postino responsabile di recapitare le lettere nelle zone indicate negli indirizzi per risolvere il caso. Una volta smascherato, il postino aveva ammesso le proprie colpe.