"Sono vittima e con gli avvocati stiamo seguendo da vicino la vicenda. Lo scenario è inquietante, funzionari pubblici che fanno uso illegale di dati riservati. Questo è un problema che non riguarda me ma tutti i cittadini, è difficile da dire chi sia il mandante". Letizia Moratti, ex sindaco di Milano, è ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, su La7, per parlare del caso spioni e dossieraggio.
In collegamento c'è anche Tomaso Montanari, il rettore dell'Università per stranieri di Siena che come sempre ne fa questione squisitamente politica, e di un solo colore: "Siamo davvero molto a rischio. Bisognerà conoscere le responsabilità personali ma la destra è dentro fino al collo. La Meloni deve dire che questo schifo è in casa sua. Ma che idea hanno di politica? L'Italia ha un problema di cybersicurezza, siamo veramente esposti".
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E tra i due ospiti, a un certo punto della serata, si scatena uno scontro durissimo. "Provvedimenti insignificanti? Il governo sul tema sicurezza si è mosso in maniera decisa. Cito il tema dei migranti, un tema che anche in Europa è visto come...", sottolinea la Moratti difendendo dunque l'operato della premier e del ministro degli Interni Matteo Piantedosi e Montanari la interrompe ripetendo: "Questa è propaganda".
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"No, non è propaganda. In plenaria, e io c'ero, la commissaria socialista ha detto che il problema dei rimpatri esiste e che i rimpatri vanno aumentati". "Ma secondo lei il vero problema per l'Italia e per la nostra democrazia sono i migranti, i 16 migranti in Albania, o la centrale degli spioni?". "Certo che il problema è un pericolo per l'Italia e per la democrazia, e io l'ho detto".
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