Roma, 31 ott. (Adnkronos) - Suggellare un processo complesso che durante l'anno che sta per concludersi ha segnato l'abbandono da parte dell'Italia del memorandum sulla Nuova via della seta e la costruzione di una relazione fondata su nuove basi, con il rilancio del partenariato strategico varato venti anni fa. Da giovedì prossimo, 7 novembre, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sarà in Cina per una Visita di Stato, che segue il viaggio del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, del luglio scorso.
Un inedito la presenza così ravvicinata e nello stesso anno del premier e del Capo dello Stato, a dimostrazione del risultato di un'azione diplomatica, iniziata con la missione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, volta a superare incomprensioni e a ribadire l'importanza di proficue relazioni bilaterali con Pechino, mantenendo comunque fermi valori e principi ai quali l'Italia rimane ancorata.
Un interesse reciproco, vista l'insistenza con cui anche da parte cinese è stata sollecitata la presenza di Mattarella, confermando il forte rapporto tra il Capo dello Stato italiano e il Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, cementato dalle due rispettive Visite di Stato svoltesi nel precedente settennato.
Se a caratterizzare il viaggio della premier Meloni sono stati soprattutto gli aspetti economici, commerciali e politici, con la firma del Piano di azione, concreta declinazione ogni tre anni del partenariato strategico, nelle giornate che Mattarella trascorrerà in Cina (accompagnato prima dal ministro degli Esteri, Tajani, e poi dal vice, Edmondo Cirielli) troveranno più spazio i temi legati ai rapporti di natura culturale tra i due Paesi.
Inevitabile tuttavia un confronto sulla forte sproporzione della bilancia commerciale, causata dalle barriere poste dalla Cina all'accesso ai mercati, e sulla necessità quindi di un riequilibrio nei rapporti; ma anche un approfondimento sui vari fronti di crisi internazionali aperti.
L'Italia, convinta sostenitrice del multilateralismo come strumento imprescindibile per il superamento delle controversie, guarda al ruolo che una potenza globale come la Cina può svolgere per la soluzione dei conflitti in Ucraina e in Medio Oriente. I rapporti con Mosca e Teheran fanno infatti di Pechino un interlocutore capace di intervenire in modo incisivo, per arrivare sia ad una mediazione che porti a quella pace giusta che il nostro Paese auspica per porre fine alla guerra ucraina, sia a soluzioni in grado di favorire una stabilizzazione nella regione mediorientale.
Analoga attenzione naturalmente alla delicata situazione dello spazio indo-pacifico, con l'Italia che rispetto al dossier Taiwan ritiene che non vada rinnegato il principio di una sola Cina, ma che nello stesso tempo non possano essere accettate variazioni non concordate dell'attuale status quo.
Più in generale, all'indomani dell'esito delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, si tratta di individuare adeguati canali di dialogo con un attore internazionale che, d'intesa con i cosiddetti Brics ed esercitando una notevole influenza nel continente africano, intende costruire un ordine internazionale ponendosi come contraltare rispetto all'Occidente.
Tutti temi che troveranno spazio nell'incontro tra Xi Jinping e Mattarella e le rispettive delegazioni in programma a Pechino nel pomeriggio di venerdì 8 (mattina in Italia), a cui seguirà l'intervento dei due Presidenti alla conclusione del Forum culturale Italia-Cina e alla firma di intese tra i due Paesi, prima del Pranzo di Stato che concluderà la giornata.
Sabato 9, dopo i colloqui con il premier, Li Qiang, e il presidente dell'Assemblea nazionale del popolo, Zhao Leji; la deposizione di una corona al Monumento degli eroi; l'incontro con la collettività italiana; Mattarella, sempre nel pomeriggio ora locale, terrà una lectio magistralis all'Università Beida, seguita da una breve sessione di domande e risposte con professori e studenti. Rapporti culturali tra i due Paesi, ma anche questioni internazionali, i temi al centro dell'intervento del Capo dello Stato.
Due gli appuntamenti di natura culturale durante il soggiorno a Pechino del Presidente della Repubblica. Venerdì 8 la visita del complesso scultoreo China millenium monument e della mostra 'Il Milione di Marco Polo e la sua eredità fra Oriente e Occidente'; sabato invece la presenza nella sede del segretariato del Forum filantropico Italia-Cina alla cerimonia di firma per l'inaugurazione della cattedra di 'Studi italiani', un'iniziativa che proporrà periodicamente l'intervento di eccellenze italiane in varie discipline.
Domenica 10 Mattarella si trasferirà a Hangzhou, dove sono in calendario l'inaugurazione all'Accademia cinese di Belle arti della mostra di omaggio a Marco Polo 'The perfect path-Marco Polo's heaven city', una collezione dipinti di arte contemporanea cinesi selezionati dalla Biennale di Venezia; e la rappresentazione, al conservatorio della provincia del Zhejiang, in forma ridotta dell'opera lirica 'Marco Polo' del conservatorio Benedetto Marcello di Venezia.
Il giorno dopo invece il Capo dello Stato renderà omaggio, nel cimitero dei missionari cattolici, alla tomba del gesuita Prospero Intorcetta, della stessa epoca di Matteo Ricci e come lui valente sinologo e traduttore di opere di Confucio. Una copia anastatica, prodotta dalla Treccani, di quella del suo trattatello dal titolo 'Sapientia sinica' custodita presso la Biblioteca ambrosiana verrà donata da Mattarella a Xi Jinping.
Dopo l'incontro con il segretario provinciale del Partito comunista cinese, Yi Lianhong, il Presidente della Repubblica partirà per Canton, centro economico, commerciale e finanziario e capitale della provincia cinese con più alto reddito. Proprio per questo martedì 12 è in programma un confronto con una rappresentanza del mondo imprenditoriale italiano.
Quindi l'incontro con il segretario del segretario provinciale del Partito comunista Huang Kunming, prima della partenza per il rientro a Roma.