La Repubblica Islamica è "a lavoro" per studiare una risposta agli attacchi israeliani ai propri siti militari. Intanto, il presidente del Parlamento di Teheran minaccia un'operazione uguale e contraria
Come in un intricato gioco del tris senza fine, dopo l'attacco di Israele ai siti militari iraniani, Teheran minaccia la sua nuova rappresaglia. Il Presidente del Parlamento iraniano Mohammad Baqer Qalibaf ha assicurato oggi che il regime degli ayatollah reagirà "con fermezza all'ultimo atto di aggressione del regime sionista" che ucciso quattro militari iraniani. Nel corso di una seduta del Parlamento, Qalibaf ha dichiarato che l'Iran ha il diritto all'autodifesa e che la risposta a questa aggressione israeliana sarà precisa, ha aggiunto, secondo quanto riporta l'agenzia Tasnim.
Qalibaf ha poi puntato il dito contro gli Stati Uniti, "in quanto principale sponsor del regime sionista", rei di non spingere a sufficienza per porre fine alla guerra a Gaza e in Libano. Un'accusa aggravata dalle affermazioni dell'esercito iraniano, che sostiene che Israele abbia utilizzato lo spazio aereo controllato dagli Stati Uniti in Iraq per portare a termine la sua missione, in particolare le unità radar iraniane nelle province di confine di Ilam e Khuzestan e vicino alla capitale Teheran. Lo rifersice l'agenzia Irna. Secondo i dello stato maggiore delle forze armate iraniane "durante questa mossa illegale e illegittima, un numero significativo di missili è stato tracciato e rilevato e agli aerei nemici è stato impedito di entrare nello spazio aereo del Paese".
"Corrispondente" è l'aggettivo che Qalibag ha utilizzato per definire il futuro eventuale attacco iraniano. Difficile prevedere se per "corripondente" Teheran intenda il raggio d'azione, la magnitudine, il tipo di siti, o tutte e tre le cose messe insieme. Il che potrebbe essere perfino una buona notizia nella follia di questi tempi, poiché se diamo per assodato che le tre ondate di raid israeliani dell'altra notte debbano essere considerati "limitati", la Repubblica islamica potrebbe adottare lo stesso principio. Che potrebbe segnare la fine della partita. Forse. Il presidente del parlamento iraniano ha anche chiesto "un'azione energica" da parte della difesa aerea del suo Paese contro gli attacchi israeliani. "Questa è la prova che il regime dell'apartheid sionista si è sempre trasformato in un crimine nel mondo, in ogni battaglia contraria all'organizzazione nazionale dell'Iran", ha indicato Qalibaf.
Intanto, quest'oggi, il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà per discutere dell'attacco israeliano all'Iran e della possibilità di una risposta iraniana. A dichiararlo alla Cnn è stato un funzionario israeliano: "Gli obiettivi dell'attacco sono stati determinati in anticipo e non sono stati modificati negli ultimi dieci giorni", ha aggiunto la fonte, chiarendo quindi che i piani non sono stati influenzati dal recente attacco che ha preso di mira la residenza privata di Benjamin Netanyahu a Cesarea.
Sempre più complesso per il diritto internazionale interpretare questa guerra a episodi ai sensi di norme e consuetudini. ll Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite si riunirà domani. L'Iran ha richiesto la riunione dell'esecutivo Onu, accusando Israele di aver violato il diritto internazionale con i suoi attacchi contro l'Iran. Le azioni di Israele "costituiscono una grave violazione della sovranità e dell'integrità territoriale" dell'Iran e sono "una flagrante violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite", è scritto in una lettera al Consiglio della missione permanente dell'Iran.
L'ambasciatore di Israele presso le Nazioni Unite Danny Danon ha dichiarato che la richiesta dell'Iran è un tentativo palese di danneggiare Tel Aviv all'interno dell'arena politica", derubricando come "ridicole" le affermazioni secondo cui Israele avrebbe violato il diritto internazionale.