"S-Catenata", presentata al Senato l'opera interattiva di Di Giorgio contro la violenza sulle donne

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Su iniziativa della senatrice Pellegrino, è stata presentata l'opera che sarà al centro dell'evento del prossimo 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, a Ostia

"S-Catenata", presentata al Senato l'opera interattiva di Di Giorgio contro la violenza sulle donne

La violenza contro le donne è un tema particolarmente sentito, nel nostro Paese ma non solo. Ogni anno sono migliaia le vittime per mano di uomini violenti, che pensano di poter disporre a loro piacimento della vita altrui. La maggior parte dei delitti si collocano in un contesto familiare e sentimentale e sono diventati una piaga sociale, al pari di molestie e di violenze. Le donne hanno paura a uscire di casa, soprattutto la sera, perché non sanno chi c'è là fuori, cosa potrebbe succedere. Quasi ci si impone un coprifuoco per vedersi salva la vita. Ieri, nella sala Caduti di Nassiriya di Palazzo Madama, su iniziativa della senatrice di Fratelli d'Italia, coordinatore nazionale del dipartimento tutela vittime, Cinzia Pellegrino, è stata presentata l'opera "S-Catenata, la violenza non è un destino" di Leonardo Mario Di Giorgio. L'appuntamento, organizzato dall'associazione "Spazzio Creattivo", è per il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, dalle 10 alle 18, presso l'entrata della stazione del trenino Roma-Lido, fermata Lido Centro.

L'evento di presentazione si è svolto in presenza della stessa esponente di FdI, dell'avvocato Civita di Russo, vicecapo di Gabinetto del presidente della Regione Lazio; della dottoressa Maria Cristina Masi, consigliere di Roma Capitale; dell'avvocato Anna Maria Pitzolu, presidente della Fondazione Beato Oznam e vicepresidente della pro-loco Ostia Mare di Roma; della dottoressa Ambra Sansolini, scrittrice e giornalista. Durante l'incontro è stata presentata l'opera "S-Catenata", realizzata dall’artista creativo Leonardo Mario Di Giorgio in collaborazione con la stilista Ucraina Iryna Sydorenka, nata con l'obiettivo di rappresentare la realtà delle donne sottomesse, violentate, abusate e uccise perché, ancora oggi, considerate un "oggetto" di proprietà degli uomini, che scambiano l'amore con il possesso, che si dichiarano innamorati senza conoscere il significato di questo sentimentoso, che non sanno cosa significhi amare.

L'opera è realizzata in materiale riciclato e si prefigge come fine ultimo la sensibilizzazione di chi la osserva, dello spettatore, al quale intende fare arrivare un messaggio di rabbia e tristezza per le troppe violenze che ancora si registrano nei confronti delle donne. "Ho ritenuto opportuno organizzare questo incontro perché mi sembra molto interessante che sia un uomo a preoccuparsi di trasmettere un’informazione su questi temi e che da lui venga la spinta affinché le donne siano libere, senza catene, come dice il titolo dell’opera stessa, dal vincolo della violenza", ha spiegato la senatrice Pellegrino. "È importante che questo evento si tenga a Ostia, un municipio da troppo tempo ritenuto borderline, anche a causa di vari tipi di infiltrazione mafiosa. Quindi è importante promuovere attività sul territorio, per ricordare che la cultura c'è, la prevenzione c'è, la voglia di combattere la violenza c'è e noi siamo dalla parte di chi vuole combatterla e, speriamo un giorno, finalmente debellarla", ha concluso.

Forte e d'impatto l'intervento di Sansolini, che durante l'incontro ha voluto mandare un messaggio "a tutte le donne che sono vittime di violenza, perché la violenza non è un destino ma una pagina che viene imposta da un accusante, un prevaricatore". Ha spiegato, partendo dalla sua esperienza e dal percorso fatto con i suoi libri, che "la violenza è un processo molto sottile, perché parte dall'amore. E tutto ciò che parte dall'amore, che riguarda il cuore, purtroppo non ha regole e non ha leggi".

"Vittima", ha spiegato Sansolini, "non è un termine che mi piace molto, perché mi sembra un'etichetta negativa, che può avere influenze oscure sulle donne. È una maschera che ci viene addossata in un periodo della nostra vita, non è un ruolo".

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