Elly Schlein pulcino bagnato. La segretaria ha scoperto che domenica e lunedì si vota in Liguria e da una settimana gira forsennatamente la regione. Nei dieci giorni che precedono l’appuntamento alle urne, ci andrà più volte di quanto non ha fatto nell’anno e mezzo da che è segretaria. C’è da sostenere la candidatura di Andrea Orlando, del ridotto campo progressista, al quale non pare siano sufficienti per vincere i retaggi dell’inchiesta che ha decapitato la maggioranza di Giovanni Toti. E allora tutto fa brodo, anche la pioggia.
Il guaio però dell’applicarsi tardivamente è che non si conosce la realtà di cui si parla, ci si ferma alle impressioni superficiali. Schlein ha visto che in Liguria ha piovuto molto e quindi ha attaccato la giunta uscente a testa bassa, facendo finta di non sapere che Bucci e Toti potevano e possono in terra, non in cielo fra le nubi.
«Italia terra fragile, la tutela idrogeologica dev’essere una priorità, in Liguria come in Emilia Romagna» conciona la segretaria. Fulminea la replica di Bucci: «Non si viene a Genova per strumentalizzare biecamente su un tema tanto delicato, arrivando alla sfrontatezza di parlare di un territorio ligure da difendere proprio quando Bologna è sott’acqua» insorge il candidato del centrodestra, rimediando da Schlein come risposta un «basta con le polemiche, rimbocchiamoci le mani». Non fosse che è stata proprio lei a buttarla in caciara senza aver fatto nulla (...)