“Senza una reazione forte, Amsterdam è dietro l'angolo”. L’antisemitismo minaccia anche in Italia

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Davide Romano, direttore del Museo della Brigata ebraica: "Noi ebrei italiani in particolare dal 7 ottobre siamo cittadini di serie B, laddove perfino una personalità limpida come la senatrice Liliana Segre viene aggredita verbalmente nelle manifestazioni dei sedicenti Propal"

“Senza una reazione forte, Amsterdam è dietro l'angolo”. L’antisemitismo minaccia anche in Italia

Gravissima preoccupazione, per l’Olanda, per l’Europa e per il destino dell’Italia. Stanno suscitando un gran numero di reazioni indignate le sconvolgenti immagini arrivate da Amsterdam, sulla feroce aggressione antisemita ai tifosi israeliani dopo la partita Ajax-Maccabi. Particolarmente allarmati e urgenti sono gli appelli che arrivano dal mondo ebraico. Ma la questione non dovrebbe riguardare solo gli ebrei, in un’Europa che si vede e si proclama ancora orgogliosamente come patria dei diritti e delle garanzie per tutti, nessuno escluso.
Dopo il vero e proprio pogrom anti-ebraico, si associa all'allarme la presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei) Noemi Di Segni: "Dinanzi alle scioccanti immagini di quanto accaduto nel corso della notte ad Amsterdam di persecuzione violenta mirata dei tifosi israeliani, da odiatori propal e radicalizzati islamici, con alcuni appartenenti alle forze dell’ordine inerti - dice - l'Unione delle Comunità ebraiche italiane si unisce al sentimento di grave preoccupazione e allerta che ci raggiunge da Israele e da ogni parte d'Europa e rivolge un appello alle Istituzioni europee in primis e italiane per il rafforzamento delle norme volte a sradicare violenza generata dal fondamentalismo religioso e abuso delle libertà fondamentali".

La preoccupazione degli ebrei italiani è legata appunto alla mancanza di una reazione forte e decisa da parte delle istituzioni dell’Europa come tale e dei Paesi europei. Nel pogrom di Amsterdam Di Segni vede «un segnale che l'Europa è anestetizzata da “pasticche” di odio antisemita che si sta nuovamente manifestando». L’appello è "ancora una volta a tutti i media perché cessino distorsioni, informazioni mendaci ed omissive che offre giorno dopo giorno un assist proprio al terrorismo che si avvale della demonizzazione di Israele e degli ebrei in generale. Lo sport e il calcio in particolare anziché esser momento di spensieratezza e affermazione di valori di convivenza diventa così vittima della persecuzione".

E colpisce anche che la "caccia all’ebreo" si sia scatenata ad Amsterdam: «Nella città di Anna Frank - nota la presidente - ad 80 anni dalla deportazione nei campi di sterminio nazisti. Una vera offesa alla memoria e superamento di ogni possibile soglia di allerta per la sicurezza dell'Europa tutta». «Seguiamo con attenzione le notizie riguardo ai dettagli dei feriti e degli aggressori - conclude - rimanendo sempre più esterrefatti e sconvolti». E un appello a reagire, un appello a reagire trasversalmente, giunge anche dal direttore del Museo della Brigata ebraica, Davide Romano: «Serve - dice - anche una reazione culturale che coinvolga media, scuole, università e istituzioni perché condannino chiaramente ogni forma di violenza senza se e senza ma. Al fine di tutelare tutti i cittadini, "senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali" come recita la Costituzione italiana».

"Noi ebrei italiani in particolare - commenta amaramente - dal 7 ottobre siamo cittadini di serie B, laddove perfino una personalità limpida come la senatrice Liliana Segre viene aggredita verbalmente nelle manifestazioni dei sedicenti Propal". «Se le istituzioni si abitueranno (come stanno facendo) a questo clima - avverte - Amsterdam è dietro l'angolo».

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