L'ex calciatore del Palermo, tornato in Sicilia, ha incontrato Anna Falcone dopo l'intercettazione choc sul magistrato ucciso nella strage di Capaci
Fabrizio Miccoli ha ottenuto il perdono di Anna Falcone, sorella del giudice Giovanni, tragicamente scomparso con la moglie e la scorta nella strage di Capaci. Un'onta, che era diventata quasi impossibile da cancellare per l'ex capitano del Palermo. Forse ancora di più della condanna a tre anni e mezzo, ormai alle spalle per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso. Quell'intercettazione con cui l'ex bomber salentino offendeva in maniera plateale la memoria del magistrato, simbolo della lotta contro la mafia, sconcertò profondamente l'immaginario collettivo.
"Vediamoci davanti all’albero di quel fango di Falcone", disse, a un certo punto, parlando con Mauro Lauricella, figlio del boss della Kalsa (Antonino, detto "Scintilluni"). E non sarebbe nemmeno stata l’unica volta in cui Falcone veniva definito "fango". All'epoca, fra il 2010 e il 2011, Miccoli militava nel Palermo ed aveva instaurato un legame viscerale con il capoluogo siciliano, instaurando anche amicizie poco raccomandabili. Per cui avrebbe chiesto a Lauricella di recuperare un credito, la restituzione di ventimila euro all'imprenditore Andrea Graffagnini per conto del suo amico Giorgio Gasparini. I soldi erano frutto della cessione della discoteca Paparazzi di Isola delle Femmine. Una brutta storia da cui partirono le indagini della Dia e la successiva condanna, orami scontata per intero.
Restava in sospeso la questione morale, derivante da quelle frasi rivolte a Giovanni Falcone. Miccoli, in tutto questo tempo, ha sempre chiesto scusa. E ora, il perdono è arrivato sul serio, proprio a Palermo, dove l'ex attaccante è tornato in settimana. Dopo aver assistito alla gara contro il Cittadella (finita, peraltro, con una sconfitta interna per i rosanero), l'appuntamento più importante, però, l’ha avuto ieri, visitando la Fondazione Falcone. "Ha chiesto scusa e l’ho perdonato", ha detto la sorella del giudice, come riporta Repubblica, al termine di un incontro riservato.
"Permettetemi però, senza volermene gli altri - scrive Miccoli - di dire che in questo viaggio c'era una tappa speciale che volevo fare da tanto tempo". Poi ha proseguito:"Ringrazio con tutto il cuore la signora Falcone per avermi dato l'opportunità di incontrarla, per avermi accolto e per avermi ascoltato. Questo percorso mi ha cambiato e insegnato tanto. Mi ha fatto maturare".
Oltre a scusarsi di persona con la sorella del giudice Falcone, Miccoli ha promesso di impegnarsi in un progetto sociale, creando una squadra di calcio per offrire ai ragazzi del quartiere Kalsa un’alternativa alla strada, attraverso lo sport e l’educazione a valori sani e lontani dalla criminalità organizzata.