La Federal Reserve, la banca centrale americana, conferma la sua politica monetaria e taglia i tassi dello 0,25% portandoli
al 4,50%-4,75%. La mossa era prevista dagli analisti. Nel comunicato diramato alla fine del direttivo, la Fed spiega che “l’attività economica ha continuato a espandersi a un ritmo solido. Dall’inizio dell’anno, le condizioni del mercato del lavoro si sono generalmente attenuate e il tasso di disoccupazione è aumentato, pur rimanendo basso. L’inflazione ha fatto progressi verso l’obiettivo del 2%, ma rimane leggermente elevata. Il Comitato direttivo cerca di raggiungere la massima occupazione e un tasso di inflazione del 2% nel lungo periodo”.
Il futuro di Powell
Per quanto attese, le scelte, all’unanimità del direttivo e del presidente Jerome Powell non erano prive di incognite, vista la concomitanza con le elezioni presidenziali appena concluse e i rapporti non facili tra l’attuale governatore della banca centrale Usa e Donald Trump che prima lo ha nominato nel 2018 ma poi lo aveva duramente criticato nel corso del suo secondo mandato ottenuto da Joe Biden. A tal riguardo un consigliere del presidente eletto ha rivelato alla Cnn “E’ probabile Trump, permetta al presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, di completare il suo mandato che scade a maggio del 2026.