"Tre stabilimenti chiusi, licenziamenti, salari tagliati". Volkswagen lacrime e sangue, Germania sotto choc

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Il colosso Volkswagen chiuderà almeno tre fabbriche e taglierà decine di migliaia di posti di lavoro in Germania. Lo ha annunciato il Comitato aziendale del principale gruppo automobilistico europeo, che parla di uno "storica" piano sociale volto a "sanare" i siti produttivi. Il piano prevede anche la riduzione di tutti gli stipendi del 10% e il congelamento dei salari nel 2025 e nel 2026, si legge in un comunicato, parlando anche di trasferimenti all'estero di molte attività e reparti del gruppo attualmente con sede in Germania. La notizia conferma l'anticipazione di Bloomberg News.

Si tratta di un piano di ristrutturazione "lacrime e sangue" con l'obiettivo di risparmiare 4 miliardi di euro, secondo quanto riportato dalla stampa tedesca. Come reazione a questa spinta a tagliare i costi i lavoratori oggi sospenderanno la produzione, riporta Bloomberg News. Le fughe di notizie, poi confermate, arrivano in un momento in cui il consiglio di fabbrica, sotto la guida della sua presidente Daniela Cavallo, oggi terrà contemporaneamente riunioni informative in tutti gli stabilimenti VW in Germania. Secondo l'Handelsblatt, la dirigenza vorrebbe anche ridurre i bonus riservati alla fascia salariale più alta, nonché i bonus legati all'anzianità.

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Il colosso automobilistico, che impiega 120.000 persone in Germania, ha provocato scosse all'inizio di settembre quando ha annunciato l'intenzione di chiudere le fabbriche in Germania e di procedere a eventuali licenziamenti, abrogando l'accordo di garanzia del posto di lavoro in vigore da trent'anni per i dipendenti tedeschi. I rappresentanti dei dipendenti, che hanno potere di co-decisione sulla strategia dell'azienda, si sono impegnati a contrastare questi piani. Mercoledì VW inizierà il secondo round di negoziati per un nuovo contratto collettivo "interno" con il sindacato IG Metall. Il sindacato chiede un aumento salariale del 7% e una migliore retribuzione per gli apprendisti, richieste che sono ancora lontane dalle posizioni della direzione. 

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Proprio IG Metall ha definito "una pugnalata al cuore" la decisione di chiudere tre stabilimenti tedeschi. "Questi piani rabbiosi del consiglio d'amministrazione non sono in alcun modo accettabili e rappresentano una rottura con tutto ciò che abbiamo sperimentato in azienda negli ultimi decenni", ha affermato Thorsten Gröger, direttore distrettuale dell'IG Metall. Decine di migliaia di posti di lavoro sono a rischio: "Questa è una profonda pugnalata al cuore della laboriosa forza lavoro Volkswagen. Ci aspettiamo che Volkswagen e il suo Consiglio di Amministrazione delineino concetti validi per il futuro al tavolo delle trattative, invece di fantasticare su una forza lavoro ben definita, dove la parte datoriale ha finora presentato poco più che frasi vuote. Vogliamo garantire le sedi, l'utilizzo delle capacità e l'occupazione a lungo termine. Se la direzione vuole annunciare la fine della Germania, deve aspettarsi una resistenza che non può immaginare", ha dichiarato ancora il direttore distrettuale di IG Metall.

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