Prima le provocazioni degli ultras israeliani, poi le violente aggressioni. Scontri nella notte nel centro di Amsterdam al termine della partita di calcio di Europa League tra Ajax e Maccabi. Il ministero degli Esteri di Tel Aviv parla di dieci tifosi israeliani rimasti feriti. La polizia ha protetto e scortato i supporter del Maccabi al loro hotel. Le autorità locali affermano di aver effettuato 57 arresti in totale durante la giornata. Nel video, le immagini delle aggressioni.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione
- 09:44 - Sostenibilità, al via l'era digitale dei rifiuti: sfide e opportunità
Rimini, 7 nov. (Adnkronos) - Rentri al via. Sfide e opportunità del Registro Elettronico Nazionale per la Tracciabilità dei Rifiuti sono state al centro di una tavola rotonda a Ecomondo 2024 dal titolo ‘Rentri: dove eravamo rimasti?’, a cura di Ricicla.tv.
“Il Rentri è una sigla, un acronimo che sta per Registro Elettronico Nazionale di Tracciabilità dei Rifiuti. Quindi, la parola chiave è 'elettronico', perché il registro è una fattispecie già utilizzata nella tracciabilità dei rifiuti regolarmente, solo che avviene in larga parte in formato cartaceo. Ora, così come è accaduto per la fatturazione elettronica, qualche anno fa, e che sta funzionando bene, accadrà lo stesso nel mondo dei rifiuti, cioè si passa al digitale”, spiega Antonino Rapisardi, direttore commerciale Omnisyst, azienda con trent'anni di esperienza nella gestione circolare dei residui industriali, partecipata dal Green Transition Fund di Algebris.
Si parte a breve: l'avvio è previsto per il 13 febbraio. “C’è una finestra che si apre il 15 dicembre e termina il 13 febbraio, che darà la possibilità alle aziende di iscriversi e di cominciare a far girare il sistema. Dal 13 febbraio ci auguriamo tutti di essere in questa nuova era molto importante, un'era digitale per la tracciabilità e la gestione dei rifiuti”.
Omnisyst ha chiarito il proprio approccio proattivo in vista dell’avvio del sistema. “In questo periodo di transizione, il nostro impegno è supportare i clienti con una strategia basata su preparazione ed esperienza, automazione e supporto costante”, spiega Rapisardi. L’azienda ha già aggiornato la propria piattaforma, predisposto l’interoperabilità col Rentri, facendosi carico di tutta la complessità burocratico-amministrativa (es. iscrizione al portale del ministero in video call con tecnici Omnisyst, Fir e registro di carico e scarico precompilati, ecc...). “Gestiamo circa 130mila tonnellate di rifiuti all'anno e serviamo oltre 700 aziende in tutta Italia e in tutti i settori. Questo ci permette di affrontare rapidamente i cambiamenti e di far sì che i nostri clienti non risentano dell’aumento della complessità”, rimarca il direttore commerciale.
Uno dei punti chiave emersi durante la tavola rotonda, dove sono intervenuti anche rappresentanti dal ministero dell'Ambiente, da Herambiente, A2A, Cna, Conftrasporto, Assintel e dall’Albo Nazionale Gestori Ambientali, riguarda i 'nodi da sciogliere'. “Molte delle funzionalità e casistiche pratiche non sono state ancora testate e convalidate”, osserva Rapisardi. “Un’altra criticità riguarda l’incremento dei dati richiesti per la compilazione dei formulari e dei registri elettronici. Dalla nostra esperienza, abbiamo rilevato che, mediamente, le aziende che gestiscono autonomamente i propri rifiuti, presentano un'incidenza di non conformità per oltre il 10% dei documenti prodotti. Con l’arrivo del Rentri, questi errori potrebbero aumentare proprio a causa della maggiore complessità”, aggiunge.
Dal punto di vista normativo e tecnico, una delle criticità maggiori evidenziate da Omnisyst durante la tavola rotonda riguarda l’opportunità persa di una vera digitalizzazione completa: Rentri è un’aggiunta rispetto al registro di carico e scarico, con molte informazioni che sono sostanzialmente raddoppiate, questo significa che un soggetto deve adempiere al registro di carico scarico e adempiere anche al Rentri. Secondo Rapisardi, “l'implementazione di un unico sistema centralizzato avrebbe semplificato le procedure”.
- 09:43 - Italia-Cina: Mattarella accolto da Xi Jinping
Pechino, 8 nov. (Adnkronos) - Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è stato accolto a Pechino al Palazzo dell’Assemblea nazionale del popolo dal Presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping. Dopo la presentazione delle rispettive delegazioni e l'esecuzione degli inni nazionali avranno inizio i colloqui, cui faranno seguito gli interventi dei due Capi di Stato alla presentazione dei risultati del Forum culturale Italia-Cina e la firma di intese tra i due Paesi.
- 09:39 - Sciopero trasporti oggi 8 novembre, nuovo venerdì nero: cosa succede a Roma e Milano
Roma, 7 nov. (Adnkronos) - Bus, tram, metro. Lo stop a tutto tondo del trasporto pubblico locale in tutte le città italiane di oggi venerdì 8 novembre è confermato. Lo sciopero nazionale – proclamato unitariamente da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna a settembre – durerà 24 ore, funzionerà a fasce di garanzia ridotte e farà da ‘sfondo’ alla manifestazione organizzata a Roma, davanti alla sede del ministero dei Trasporti, a cui i sindacati torneranno a chiedere il rinnovo del contratto nazionale e più risorse per il comparto, una riforma del settore e interventi concreti su salute e sicurezza sul lavoro, anche alla luce della scia di aggressioni ai danni del personale tpl, l’ultima proprio pochi giorni fa ai danni di un capotreno accoltellato mentre controllava i biglietti su un regionale a Genova.
A differenza dei precedenti scioperi, l’8 novembre non si prevede la garanzia totale del servizio nelle fasce orarie che tutelano la mobilità dei viaggiatori, dunque fino alle 8.30 e dalle 17 alle 20. Quindi le cosiddette 'fasce di garanzia' ci sono, ma con un taglio del personale operativo, presente solo al 30%, come prevede la legge che disciplina il diritto di sciopero nell’ambito delle vertenze di rinnovo di un contratto collettivo nazionale. Personale ridotto significa non solo meno corse, ma anche meno linee: solo alcune, infatti, saranno in funzione, diverse di città in città. Salvi invece – sempre durante gli orari ‘protetti’ – i “servizi assolutamente indispensabili per la generalità degli utenti come collegamenti con porti e aeroporti nonché quelli specializzati di particolare rilevanza sociale quali trasporto dei disabili e scuola bus per materne e elementari”, assicurano le sigle dei trasporti.
Da Milano a Napoli, tutti i lavoratori del tpl incrociano le braccia per l’intera giornata lavorativa, ma le modalità e gli orari cambiano di città in città. A Milano saranno garantite le metro e alcune linee di superficie da inizio servizio alle 8:45 e dalle 15 alle 18, mentre a Torino funzioneranno alcune corse bus e alcune linee della metro dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. A Genova saranno garantiti alcuni bus dalle 6 alle 9 e dalle 17.30 alle 20.30, a Bologna servizio ridotto da inizio turno fino alle 8.30 e dalle 16.30 alle 19.30. A Firenze alcune corse partiranno garantite tra le 4:15 e le 8:14 e tra le 12:30 e le 14:29, mentre Roma garantisce sia le linee A e B della metro sia alcune linee di superficie da inizio servizio fino alle 8:30 e dalle 17 alle 20. A Napoli servizio limitato di bus dalle 6.30 fino alle 9.30 e dalle 17 fino alle 20, a Bari bus garantiti solo in forma ridotta tra le 5.30 e le 8.30 e tra le 12.30 e le 15,30. Coinvolto nello sciopero di 24 ore anche il personale di Ferrovie del Sud Est, dalla mezzanotte alle 23:59. A Cagliari il servizio di bus sarà solo parzialmente assicurato in tre fasce orarie: dalle 7:30 alle 9:30, dalle 12:45 alle 14:45 e dalle 18:30 alle 20:30. Infine, a Palermo numero ridotto di corse di alcune linee di bus dalle 5.30 alle 8.30 e dalle 17.30-20.30.
Alla base della mobilitazione unitaria, l’infinita vertenza per il rinnovo del contratto. I lavoratori chiedono “migliori condizioni di lavoro” e “una profonda riforma del settore che possa garantire un servizio pubblico di qualità da offrire alla cittadinanza, anche in linea con gli obiettivi di sostenibilità ambientale”, hanno spiegato i sindacati in una lunga lettera all’utenza, registrando però un sostanziale “disinteresse delle istituzioni e l’inadeguatezza delle controparti”. Ragioni, queste, che hanno spinto le sigle a proclamare “l’unico strumento legittimo per far sentire la nostra voce”: lo sciopero.
L’ennesimo, secondo le associazioni dei consumatori. ''Si tratta del decimo sciopero nazionale nel Tpl indetto da inizio anno dai sindacati di categoria, praticamente uno al mese, mentre se si analizzano le proteste indette a livello locale dalle varie sigle sindacali del comparto che hanno incrociato le braccia da un minimo di 4 ore a un massimo di 24 ore, il numero di scioperi da gennaio a oggi sale a 44, con una media di più di 4 serrate al mese'' denuncia il Codacons.
Al via lo sciopero di 24 ore del trasporto pubblico indetto dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Faisa Cisal per il rinnovo del contratto di lavoro. Ecco la situazione a Roma alle 9.05, resa nota da Atac sui social: metro A: chiusa; metro B: chiusa; metro B1: chiusa; metro C: chiusa; Termini-Centocelle: chiusa: Forti riduzioni per le linee di superficie.
La segretaria del Pd Elly Schlein prenderà parte questa mattina - intorno alle ore 10.30 a Piazzale di Porta Pia - allo sciopero del trasporto pubblico locale indetto da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Faisa Cisal e Uil Autoferro.
A causa dello sciopero nazionale del trasporto pubblico locale, a Milano dalle 8.45 chiuse M1, M2 ed M3. I treni ancora in viaggio - assicura Atm sui suoi canali social - arrivano al capolinea. Servizio ridotto per M5, che viaggerà solo sulla tratta Bignami-Tre Torri. Aperta invece M4. Atm invita i passeggeri a "considerare possibili maggiori attese alle fermate di tram, bus e filobus", dal momento che sulle linee di superificie il servizio è ridotto.
- 08:02 - Olanda: ministero Esteri Israele, perse tracce di 3 concittadini
Tel Aviv, 8 nov. (Adnkronos) - Nei Paesi Bassi ci sono ancora tre israeliani di cui si sono perse le tracce. Lo ha reso noto il ministero degli Esteri olandese, aggiungendo che sono state attivate ulteriori linee telefoniche presso l'ambasciata israeliana nel Paese e presso la sala operativa del Ministero degli Esteri.
- 07:30 - Olanda: Netanyahu invia aerei in soccorso tifosi israeliani
Tel Aviv, 8 nov. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha inviato due aerei di soccorso nei Paesi Bassi dopo che alcuni tifosi di calcio israeliani sarebbero rimasti feriti durante gli scontri ad Amsterdam. "Il Primo Ministro Netanyahu considera con estrema gravità l'orribile incidente e chiede al governo olandese e alle forze di sicurezza di intervenire con decisione e rapidità contro i rivoltosi e di garantire la sicurezza dei nostri cittadini", ha affermato il suo ufficio in una nota.
L'ufficio del primo ministro non ha spiegato cosa abbia portato al "violentissimo incidente contro i cittadini israeliani", ma il media olandese AT5 ha riferito che ieri sera sono scoppiate delle risse tra i tifosi durante una partita di Europa League tra Maccabi Tel-Aviv e Ajax. Il rapporto afferma che nel centro della città si sono verificati numerosi scontri e atti vandalici. "Sono presenti numerosi veicoli delle unità mobili e sono stati richiesti anche rinforzi", ha affermato.
L'ambasciata israeliana negli Stati Uniti ha dichiarato che "centinaia" di tifosi del Maccabi sono stati "attaccati e colti in un'imboscata ad Amsterdam stasera mentre uscivano dallo stadio dopo una partita". In un post pubblicato su X, l'ambasciata ha attribuito l'incidente a una "folla che ha preso di mira israeliani innocenti". Un portavoce della polizia olandese ha dichiarato all'agenzia di stampa Anp che sono state arrestate 57 persone. Il nuovo ministro degli Esteri israeliano, Gideon Saar, ha dichiarato in una nota di aver chiesto l'assistenza del governo olandese per garantire che i cittadini israeliani possano lasciare in sicurezza i loro hotel per raggiungere l'aeroporto. Le immagini di AT5 mostrano la polizia olandese che scorta i tifosi ai loro hotel.
- 07:22 - Ucraina: Kiev, 'otto i morti per attacco russo a Zaporizhzhia'
Kiev, 8 nov. (Adnkronos) - Sono otto le vittime dell'attacco russo a Zaporizhia, tra queste ci sarebbe anche un neonato, ha riferito su Telegram il governatore della regione Ivan Federov, aggiungendo che l'attacco al polo industriale ha ferito anche 42 persone e danneggiato un ospedale. Nelle ultime settimane la città di Zaporizhzhia è stata oggetto di crescenti bombardamenti aerei russi e all'inizio di questa settimana sei persone sono state uccise in un attacco contro un settore industriale della città.
- 06:59 - Meloni alle prese con nodo canone, Lega vuole taglio ma Forza Italia fa muro
Roma, 7 nov. (Adnkronos) - Continua il muro contro muro tra Lega e Forza Italia sul canone Rai. Oggi, nel silenzio di Giorgia Meloni, si è consumato un nuovo duello a distanza tra alleati. "La proposta del Carroccio non fa parte del programma di governo del centrodestra e quindi non la condividiamo", taglia corto da Pechino Antonio Tajani. Secca la replica a stretto giro del partito di via Bellerio per bocca della deputata Elena Maccanti, membro della Vigilanza Rai: "Sorprendono le parole di Tajani, anche perché si tratta di confermare una misura approvata, nella manovra dell'anno scorso, anche con i voti di Fi".
In Transatlantico, a Montecitorio, girano due versioni sullo stato dei rapporti all'interno della coalizione. C'è chi sostiene che Giorgia Meloni abbia lasciato fare Matteo Salvini, quando quest'ultimo ha deciso di far presentare ai suoi l'emendamento ad hoc al decreto fiscale sul taglio a 70 euro del canone Rai. Una mossa, quella della premier, per capire l'effetto che fa, ma anche per non creare frizioni ora con l'alleato, su un tema considerato dal Carroccio un cavallo di battaglia elettorale e non solo. C'è chi, invece, ritiene - e secondo i boatos, la maggioranza nel centrodestra la penserebbe così - che Salvini voglia andare fino in fondo su un tema prioritario per lui. Insomma, il suo puntare i piedi sarebbe una sorta di clava da agitare per alzare il prezzo. Da qui la scelta di presentare un emendamento nonostante i dubbi di Fratelli d'Italia e il secco no di Forza Italia.
In casa Lega non vogliono sentire ragioni. "Penso che la Rai più che spendere troppo spende male, il nostro obiettivo è di diminuire le tasse agli italiani e quindi proseguiremo su questa strada", la posizione espressa dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio e senatore Alessandro Morelli, fedelissimo di Salvini. Ma gli azzurri non ci stanno e mantengono il punto. Per il partito di Silvio Berlusconi, raccontano fonti autorevoli, "è una follia pensare di farsi finanziare dagli italiani il taglio del canone da 90 a 70 euro come è successo l'anno scorso". Nel 2023, infatti, fanno notare le stesse fonti, i 420 milioni di euro che non sono stati recuperati dalle bollette sono stati prelevati dalla fiscalità generale e "questo non deve ripetersi".
Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale dei Dipartimenti di settore di Forza Italia, sottolinea: "La domanda di fondo dovrebbe essere se e come manteniamo un presidio pubblico nel comparto televisivo. La nostra risposta è che questo presidio, al pari di altri Paesi, compreso il Regno Unito con la Bbc, è opportuno mantenerlo e quindi, di pari passo, va conservato un finanziamento congruo che oggi ritengo adeguato con un canone a 90 euro".
Da Fratelli d'Italia viene accolta con freddezza la richiesta leghista di tagliare ulteriormente il canone. "Questo taglio non è una nostra priorità, ora bisogna trovare una sintesi in maggioranza, evitando strappi senza senso", dice all'Adnkronos il senatore di Fdi Raffaele Speranzon, membro della Vigilanza Rai e vicepresidente vicario del gruppo di Fratelli d'Italia a palazzo Madama. "La proposta della manovra - aggiunge Speranzon, a proposito della legge di bilancio - è arrivata dal governo, immagino che al di là delle dichiarazioni fatte attraverso i media, il Consiglio dei ministri nella sua interezza abbia già definito in modo coeso le linee guida principali che riguardano la manovra. Ora, se c'è qualche aggiustamento da fare lo farà il Parlamento".