Poco distante da Valencia, a sole due ore d'aereo dall'Italia, si trova Sueca, una località calda e accogliente che affaccia sul mare. Le forti piogge delle ultime ore hanno trasformato completamente la città ingrigendola nell'aspetto e, soprattutto, causando morti e dispersi. Tra i decessi registrati anche quelli di tanti animali, i superstiti vivono in condizioni disastrose. La storia del rifugio per animali Marìa testimonia quanto sta accadendo nelle ultime ore.
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La storia del Rifugio di Marìa
Il canile è attivo da dieci anni e salva i cani di Valencia e dintorni prendendosi cura degli animali e regalando loro una nuova famiglia. Nelle ultime ore la struttura sta affrontando gravi difficoltà a causa degli allagamenti. I cuccioli sono immersi nell'acqua e non hanno più una casa, ritrovandosi a vivere di nuovo una pericolosa situazione di disagio e precarietà.
Gli allarmi sono stati lanciati tramite i social per attirare l'attenzione della popolazione anche sulla vita degli animali.
🚨 Ayuda urgente para El Refugio de Sueca (Valencia) Tras la tormenta, el refugio está inundado, con graves daños y animales en riesgo. Necesitan ayuda para limpieza, reparaciones y acogidas temporales.
«Al momento abbiamo 32 cani in cerca di una casa, ma le piogge hanno sommerso tutto il terreno esterno», racconta María González in un’intervista a El periodic. Le immagini mostrano la drammatica situazione: i cani costretti a camminare in pozzanghere enormi e completamente bagnati. Non è la prima volta che il rifugio subisce allagamenti: due anni fa un episodio simile ha portato a interventi per rialzare il terreno, ma le piogge improvvise continuano a causare danni e difficoltà, soprattutto per strutture come questa: «Quando le piogge cadono così all'improvviso provocano molti danni e distruzioni, anche ai rifugi per animali come il nostro. Siamo nell’acqua fino al collo».
L'organizzazione ha condiviso anche un post su Facebook in cui si appella al pubblico per donazioni di coperte e asciugamani, utili a mantenere asciutti i cani all’interno, oltre a cibo per poterli sfamare in questa situazione di emergenza. «Il rifugio è stato allagato, l'acqua è entrata all'interno e il livello non smette di salire! Dobbiamo tirare fuori acqua e togliere il fango. Questo è un incubo! Non è mai stato così grave, non riusciamo a tenerli asciutti, abbiamo finito le coperte e lettini. Al momento non si può nemmeno accedere per entrare. Noi abitiamo qui con loro e abbiamo bisogno di aiuto!»