F.Rub. 29 ottobre 2024
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Una delle domande che tutti ci siamo fatti durante la campagna elettorale in Liguria era: quanto può pesare Toti nella contesa tra Bucci e Orlando? Ma soprattutto: avere un alleato che è stato arrestato, poi costretto alle dimissioni e infine “convinto” a patteggiare una condanna per evitare anni di gogna mediatica, sarebbe stato fatale al centrodestra in Liguria? La risposta alla prima domanda è che nonostante tutto quello che gli è capitato, la lista che aveva i suoi candidati è stata la seconda della coalizione con un più che soddisfacente 9,4%. Un dato che, ovviamente, è lontano da quel 22,6% che quattro anni fa aveva riconfermato Toti alla guida della Regione Liguria. Ma una flessione con tutto quello che è successo in questi mesi era più che prevedibile.
Quello che non era prevedibile, almeno fino a pochi giorni fa, era l’intervento in campagna elettorale di Report, che ha mandato in onda un servizio sul caso Liguria a urne aperte. Proprio il servizio della trasmissione di RaiTre ha dato la stura a Toti, che su X ha commentato duramente l’accaduto: «Mi chiedo se quello che ho visto, santi a sinistra e diavoli a destra, a urne aperte, sia un buon servizio pubblico Rai pagato dagli italiani». E ancora Toti definisce quello di Report «un racconto fatto di indagati già colpevoli, di mafiosi solo perché siciliani, di maleducazione spacciata per giornalismo, di furore politico elevato a deontologia. Il “sistema Toti” in Liguria si chiama democrazia, basato sul voto del 55% dei cittadini». Infine l’ex governatore accusa: «Ho visto su Report una gigantesca serie di calunniose suggestioni, notizie già note che, chissà perché, meritavano di essere trasmesse, montate ad arte tra il primo e il secondo giorno di voto in Liguria».
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Anche per tutto questo la vittoria di Bucci assume un sapore ancora più dolce. Il tentativo di riportare la Liguria alla sinistra anche per via giudiziaria, è fallito. Riguardo a Giovanni Toti ci sono novità sulla pena da scontare. Dopo la carcerazione, l’ex governatore aveva scelto di patteggiare una pena di 1.500 ore di lavori socialmente utili al posto dei due anni e un mese chiesti dall’accusa. In un primo momento sembrava che le ore sarebbero state “scontate” nel parco naturale regionale di Montemarcello-Magra-Vara. Il giudice Matteo Buffoni, però ha detto “no”, perché questa soluzione non «permetterebbe un programma completo». Per questo l’udienza di domani per il patteggiamento si chiuderà con un rinvio. L’avvocato dell’ex governatore Stefano Savi sta cercando una ipotesi alternativa «sicuramente in ambito sanitario». L’ex presidente aveva indicato in subordine l’Istituto tumori del San Martino.
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Lo slittamento dell’udienza avrà ripercussioni anche sugli altri due imputati: Aldo Spinelli e Paolo Emilio Signorini. L’anziano imprenditore si è accordato per una pena di tre anni e due mesi, mentre il secondo per una pena di 3 anni e 5 mesi. Nei giorni scorsi la gdf ha sequestrato nel conto del Comitato Giovanni Toti 175 mila euro. Un passaggio necessario per chiudere il patteggiamento.