"Edizione quasi monografica, dedicata alle elezioni in Liguria". Daniele Capezzone, direttore editoriale di Libero, apre così la sua "Occhio al caffè", la rassegna stampa politicamente scorrettissima di oggi. Chi ha perso e chi ha vinto alle regionali? "Hanno perso la Procura di Genova, Report e il suo conduttore dal nome nibelungico, Sigfrido (Ranucci, ndr), e il campo santo detto campo largo".
Tutti i protagonisti, con diversi tempi e in diversi modi, della campagna (anzi, quasi una "crociata", una "guerra santa" contro il centrodestra, all'insegna della manette e del grido "no a un terzo mandato di Giovanni Toti", il governatore costretto a dimettersi per l'inchiesta di Genova dopo due mesi di arresti domiciliari.
Chi ha vinto? "Marco Bucci, con una prova personale straordinaria sorretta da due liste civiche che hanno avuto una eccellente performance - prosegue Capezzone -. In termini di analisi, da destra c'è grande entusiasmo e forse in qualche caso si prende questa vittoria come uno stato di salute eccellente a livello nazionale, che probabilmente non c'è".
A sinistra, invece, "con poche meritorie eccezioni come Folli su Repubblica e Geremicca sulla Stampa, prevale invece l'attenuazione, l'eufemismo, il giro di parole, l'aggiramento dei problemi. 'Ah, ma è stata l'astensione', 'Ah, ma si è perso sul fil di lana', "Ah, ma è stato un testa a testa'. A proposito al Tg3 delle 19 di lunedì si parlava ancora di testa a testa e si diceva che Orlando era davanti a Genova... Poi mezz'oretta dopo le cose sono andate diversamente. Ma ormai è un marker: quando si dice alle elezioni che è un testa a testa, significa che il centrosinistra sta perdendo".