Marco Carta, ospite di Caterina Balivo a “La volta buona” su Rai1 mercoledì 23 ottobre, è tornato a parlare degli ostacoli che ha dovuto affrontare agli inizi della sua carriera etichettato esclusivamente come artista proveniente da un talent show. Dopo aver vinto “Amici di Maria De Filippi” nel 2008, Carta ha ottenuto indirettamente il primato come primo artista uscito da un talent a partecipare a Sanremo. Il brano, diventato un vero tormentone, trionfa al festival e conquista il pubblico sanremese. Con “La forza mia” però il suo successo non è stato da subito accolto positivamente da tutti nel mondo musicale. “Quando salii su quel palco, alcuni colleghi quasi non mi guardavano, perché provenire da un talent era visto come una vergogna, una cosa un po’ strana”, ha raccontato Carta in studio. Caterina Balivo ha fatto così notare al cantante sardo che, forse, proprio la sua notorietà ad “Amici” gli aveva dato un vantaggio al televoto. Carta però ha le idee chiare in merito: “È vero, avevo un fortissimo televoto, ma c’era anche un pregiudizio enorme che tu nemmeno immagini. I ragazzi dei talent devono combattere contro questa diffidenza, lo dice sempre anche Maria De Filippi.”
Queste parole riporteranno alla mente un’epoca in cui i talent show erano accolti con grande scetticismo, sia dagli artisti affermati che dal pubblico. Col tempo, però, le cose sono cambiate, e oggi sempre più cantanti provenienti dai talent (Amici e XFactor in primis) calcano il palco dell’Ariston senza che la loro origine venga messa in discussione. Quest’anno, ad esempio, Angelina Mango (figlia del cantautore Pino Mango e finalista di “Amici” nel 2023) ha debuttato a Sanremo senza dover affrontare gli stessi pregiudizi ma, anzi, arrivando a calcare anche il palco di Eurovision Song Contest. Eppure per Marco Carta quel trionfo a Sanremo con “La forza mia” ha rappresentato molto di più di una semplice vittoria musicale. È stata una rivincita contro i pregiudizi e una dimostrazione che il talento non dipende dal percorso intrapreso per raggiungere il successo. La forza, quella vera, non sta forse nella propria voce e nel saper emozionare?