20 Ottobre 2024 9:48
La sera del 19 ottobre il sistema Piracy Shield ha bloccato l’accesso a Google Drive, il servizio di Google dedicato all’archiviazione di file. Il blocco è stato disattivato dopo diverse ore ma questo può diventare un precedente molto problematico per il sistema che dovrebbe bloccare i contenuti senza copyright.
La rappresentazione grafica di quello che è successo la sera di sabato 19 ottobre si può vedere dal grafico di DownDetector, il portale dove vengono riportati i malfunzionamenti delle piattaforme. A partire dalle 20:00 sono stati segnalati dei problemi con Google Drive, il servizio di Google che permette salvare file e lavorare a documenti condivisi. Le segnalazioni sono state poche e sono durate per tutta la sera. Complice forse il momento della settimana.
Il down è stato minimo e forse non meriterebbe nemmeno notizia se non fosse stato causato da un sistema diventato abbastanza noto in questi giorni: il Piracy Shield, il protocollo definitio da AgCom per schermare le partite di calcio trasmesse su piattaforme illegali. Il sistema individua gli indirizzi IP da cui vengono trasmessi. Spiegato al volo, per indirizzo Ip intendiamo i codici assegnati ai pc collegati in rete.
Questo metodo aveva già sollevato i dubbi di alcuni esperti, come Stefano Zanero che a Fanpage.it aveva spiegato: “È ovvio, è da 15 anni che lo diciamo. Gli indirizzi IP non sono univoci, non possono essere bloccati in modo selettivo solo i siti pirata”. Una profezia che ora sembra essersi avverata.
Come è stato bloccato Google Drive
Diversi account su X sono riusciti a recuperare gli screen di quello che è successo. Tra gli altri l’utente Giorgio Bonfiglio è quello che è riuscito a fornire la documentazione più completa. Alcuni utenti andando su Google Drive la sera del 19 ottobre hanno trovato il messaggio di AgCom con cui vengono oscurati i siti dove si trasmettono partite in streaming senza averne i diritti:
“L’accesso al seguente sito che diffondeva illecitamente contenuti protetti dal diritto d’autore è stato disabilitato”.
Il dato si può verificare anche su Piracy Shield Search, un portale di ricerca dove si possono vedere gli indirizzi IP bloccati da questo protocollo. Cercando l’indirizzo drive.usercontent.google.com vediamo chiaramente che è stato bloccato e poi riabilitato. Secondo i dati di Giorgio Bonfiglio il blocco sarebbe stato rimosso solo diverse ore dopo.
PIRACY SHIELD SEARCH | Il blocco segnalato dal portale di ricerca
Giulia Pastorella: “Questo è assurdo”
Giulia Pastorella, deputata e vicepresidente di Azione, ha annunciato su X (fu Twitter) un’interrogazione urgente e una convocazione di AgCom: “Provate a scaricare un file da Google Drive. Non ci riuscirete perché il PiracyShield ha bloccato il dominio drive.usercontent.google.com, cioè il dominio che serve per scaricare i file da Drive. ASSURDO. Lunedì presenterò un'interrogazione urgente e chiederò convocazione di AGCOM”.