Bce, arriva un nuovo taglio dei tassi di interesse di 25 punti base: cosa cambia per le rate dei mutui

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12 Dicembre 2024 14:34

Arriva un nuovo taglio dei tassi di interesse: la Banca centrale europea ha approvato una riduzione di 25 punti base. Il tasso sui depositi scende al 3% e quello di riferimento al 3,15%. Per chi ha un mutuo a tasso variabile, o vuole chiedere un prestito, questo significa che le condizioni dovrebbero diventare sempre più favorevoli nel tempo.

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Ancora una volta, la Banca centrale europea ha tagliato i tassi d'interesse di 25 punti base. È la quarta volta: lo aveva fatto a giugno, a settembre e a ottobre. Ora come anticipato da Fanpage è arrivata la quarta riduzione, l'ultima attesa quest'anno dato che il prossimo vertice della Bce si svolgerà il 30 gennaio. Già dalle prossime settimane, chi ha un mutuo a tasso variabile e chi ha intenzione di chiedere un prestito in banca dovrebbe vedere i costi abbassarsi. Infatti, il tasso sui depositi scenderà al 3%, mentre quello di rifinanziamento marginale al 3,40% e quello di rifinanziamento principale al 3,15%.

Nel complesso, con questi quattro interventi da giugno in avanti i tassi si sono abbassati dell'1%. È la conferma della direzione scelta dalla Banca centrale, che dopo i numerosi aumenti arrivati negli scorsi due anni ora ha deciso di tornare ad abbassare gli interessi.

Perché la Bce ha tagliato di nuovo i tassi di interesse di 25 punti base

Il motivo è che il tasso di inflazione, che nel 2022 e 2023 ha toccato picchi che non si vedevano da decenni, ora è rientrato a un livello considerato accettabile. I prezzi hanno smesso di crescere molto velocemente, e non c'è più bisogno di ‘stringere' sui prestiti per limitare la circolazione del denaro. Infatti, in Italia l'inflazione oggi è sotto l'1% (lo 0,9% a ottobre, lo 0,7% a settembre), e in generale in Europa sembra ben avviata per scendere sotto la soglia del 2%, considerata ottimale dalla Bce.

Proprio perché l'inflazione è scesa così tanto, molti chiedevano alla Banca di procedere con un taglio più netto, riducendo i tassi d'interesse di 50 punti base invece che solamente di 25. Proprio oggi il leader di Forza Italia Antonio Tajani aveva chiesto "più coraggio, non solo sempre tagli dello 0,25, bisognerebbe fare dello 0,50". Negli scorsi mesi avevano fatto lo stesso vari esponenti del governo Meloni, e anche alcuni analisti ritenevano che ci fosse margine per un taglio più significativo. Invece l'istituto ha scelto una linea prudente.

Cosa cambia per le rate dei mutui dopo il taglio dei tassi della Bce

La ricaduta più concreta, come sempre, sarà quella sui mutui. Se si abbassano i tassi della Bce, infatti, le banche locali a loro volta devono pagare meno per avere il denaro, e di conseguenza si abbassano i prezzi anche per i loro clienti.

Chi ha un mutuo a tasso variabile dovrebbe continuare a vedere, come probabilmente è già avvenuto in questi mesi, che le rate si abbassano. Dopo l'impennata degli ultimi due anni, gli importi da versare ogni mese dovrebbero calare, anche se probabilmente resteranno più alti di quanto erano prima che arrivasse l'ondata di inflazione.

Per quanto riguarda i mutui a tasso fisso già accesi, naturalmente non ci saranno differenze dato che l'importo viene stabilito all'inizio del prestito e poi non cambia a prescindere dalle condizioni esterne. Vedrà una differenza, invece, chi cerca un nuovo prestito, che si tratti di tasso fisso o variabile. Le condizioni offerte dalle banche, infatti, dovrebbero diventare progressivamente più vantaggiose.

Se le condizioni economiche non cambieranno, la Bce potrebbe continuare con i tagli anche nel 2025, e quindi gli interessi potrebbero scendere ancora. Tuttavia, bisogna tenere in conto che la situazione internazionale – dalle guerre all'elezione di Donald Trump negli Stati Uniti, fino alle difficoltà economiche di Francia e Germania – potrebbe rendere imprevedibile l'andamento dell'economia, e quindi la condotta della Banca. Non a caso, finora la Bce ha scelto di prendere le decisioni ‘riunione per riunione'. Un atteggiamento che l'anno prossimo potrebbe cambiare.

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