Bonus studente da 1.500 euro per le scuole paritarie

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Tra gli emendamenti alla manovra anche la rateizzazione degli acconti Irpef per gli autonomi

Bonus studente da 1.500 euro per le scuole paritarie

Un aiuto alla frequenza delle scuole paritarie e un’importante boccata d’ossigeno fiscale per migliaia di partite Iva. Sono queste le due principali novità che si annunciano nel percorso parlamentare della manovra con una nuova proroga per la rateizzazione dell’acconto Irpef. Al contempo, le aziende premono per ottenere sgravi sull’Ires e fondi per il settore automotive, mentre è al vaglio anche un’ulteriore estensione della protezione fiscale per chi regolarizza le criptovalute.

Voucher scuole paritarie

A partire dall’esercizio finanziario 2025, alle famiglie con reddito Isee non superiore a 40mila euro «è riconosciuto un voucher, spendibile esclusivamente presso una scuola paritaria, per un importo annuale massimo pari a euro 1.500 per ogni studente frequentante una scuola paritaria primaria, secondaria di I grado o il primo biennio di una scuola paritaria di II grado». Lo chiede un emendamento alla manovra proposto da Fratelli d’Italia, attraverso un finanziamento complessivo pari a 65 milioni di euro annui. Per l’attuazione della misura, l’emendamento prevede l’istituzione di un fondo presso il ministero dell’Istruzione della dotazione di 16,25 milioni per l’anno 2025 e 65 milioni annui per il 2026 e il 2027.

Rateizzazione dell’acconto Irpef per le attività autonome

La misura, richiesta dalla Lega e accolta con interesse dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, potrebbe evitare a tanti autonomi il ricorso a debiti bancari per pagare le tasse e semplificare il sistema di versamento Durante il Question Time di mercoledì il deputato della Lega, Alberto Luigi Gusmeroli, presidente della Commissione Attività produttive della Camera e responsabile Fisco del partito, ha presentato un'interrogazione al ministro chiedendo l'estensione della rateizzazione del secondo acconto di novembre per l’anno fiscale 2025. Tale provvedimento era già stato adottato nella manovra dell'anno scorso, consentendo a molte piccole attività di pagare metà delle tasse a consuntivo, ovvero in base al reddito effettivamente percepito.

«Per la prima volta in 50 anni, grazie a questa misura, migliaia di artigiani, commercianti e liberi professionisti hanno potuto evitare di contrarre debiti bancari per pagare le tasse a novembre o rischiare sanzioni e interessi in caso di mancato pagamento», ha spiegato Gusmeroli, ribadendo come la proroga per il 2025 sia fondamentale per semplificare il rapporto tra cittadini e fisco.

Il ministro Giorgetti ha confermato che il governo sta valutando l’adozione di una norma che preveda il rinvio del secondo acconto per il periodo d’imposta 2024, con la possibilità di rateizzazione da gennaio a maggio 2025. «Questa proposta mira a un riequilibrio del rapporto fra cittadino e fisco, e rappresenta un passo avanti verso la semplificazione, da sempre sostenuta dalla Lega», ha sottolineato Gusmeroli.

Tassazione sulle criptovalute: la proposta del Carroccio

Nel contesto delle richieste di modifiche alla manovra avanzate della Lega spicca sempre quella riguardante la tassazione delle criptovalute. Attualmente, l’aliquota è fissata al 26% come per tutti gli altri asset (titoli di Stato esclusi), ma la legge di Bilancio la alza al 42%, una soglia che ha subito incontrato critiche (Bankitalia inclusa) per il possibile impatto disincentivante sul settore degli asset digitali.

A prendere posizione è stato il deputato leghista Giulio Centemero, promotore di una proposta per limitare questo incremento, suggerendo di riportare la tassazione al 26% a, al limite, portarla al 28% e istituendo un tavolo con gli operatori del settore. Oggi se ne saprà di più in quanto la commissione Bilancio vaglierà gli emendamenti ammissibili.

Ires premiale e Fondo Automotive

Nell’incontro con le associazioni datoriali di ieri il ministro Giorgetti si è concentrato su due misure specifiche, richieste in particolar modo da Confindustria. Si tratta di un taglio di quattro punti percentuali all’Ires per le aziende che investono e la riattivazione parziale del fondo per l’automotive, ridotto di 4,6 miliardi fino al 2032. Viale dell’Astronomia ha segnalato che il solo piano Transizione 5.

0 potrebbe non bastare per sostenere innovazione e patrimonializzazione, suggerendo che parte dei fondi residui del Pnrr potrebbero essere destinati alla riduzione dell’Ires. Il direttore generale Maurizio Tarquini ha poi confermato che «sulla riattivazione in parte del Fondo mi sembra che non ci siano dubbi».

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