Sfiorato più volte il meritato raddoppio durante la ripresa. Il commento alla partita
La prima impressione è quella giusta: il Belgio resta impigliato nella ragnatela azzurra. La seconda è ancora più confortante: la nuova e giovane Italia di Spalletti doma, con qualche affanno finale, il Belgio guadagnando il punteggio utile per raggiungere i quarti di Nations league. è ancora imbattuta prima di chiudere domenica sera i conti del girone con la Francia a San Siro. La spiegazione non è complicata: perché il ct presenta uno schieramento pieno di centrocampisti (3-6-1 il disegno sul terreno pesante dell’ex Heysel) capace di giganteggiare con un palleggio efficace oltre che preciso al centimetro. Così non deve meravigliare se, nel primo tempo, Sandro Tonali arriva, da solo, sulla linea di porta altrui, per firmare il suo primo sigillo in azzurro dopo una manovra avvolgente partita da destra con Barella e Di Lorenzo. Fa invece notizia il debutto, colmo di personalità e di giocate preziose, di Rovella, metronomo della Lazio, rivelazione del campionato di casa nostra.
Sfiorato più volte il meritato raddoppio durante la ripresa - questa una delle poche ombre - da Retegui (poi sostituito) e in un paio di “mischioni” in area belga. Appena Lukaku (nella seconda parte della sfida) riesce a liberarsi dai ceppi di Buongiorno, allora tocca a Donnarumma (raggiunto nelle presenze azzurre, 70, Sandro Mazzola) timbrare il cartellino prima di farsi aiutare da un palo scheggiato da Theate. Non si fa fatica a scegliere tra gli azzurri più ispirati: oltre al laziale Rovella citazione per Barella, autentico leader della Nazionale, con Tonali e il trio di difensori, Donnarumma compreso. Appena in ombra, oltre a Retegui, Di Marco e Frattesi, forse proprio perché la presenza di Barella trequartista mascherato, gli toglie lo spazio per le sue incursioni.