Usa, Musk ha visto l'ambasciatore iraniano all'Onu: "Incontro positivo"

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Lunedì 11 novembre Elon Musk ha incontrato in un luogo segreto Amir Saeid Iravani: lo riferisce il Nyt citando fonti iraniane anonime. Trump e Musk non confermano

 "Incontro positivo"

È stato rivelato solo nelle ultime ore che lunedì, prima che venisse resa ufficiale la sua nomina nell'amministrazione Trump, Elon Musk ha incontrato a New York l'ambasciatore iraniano presso le Nazioni, Amir Saeid Iravani . Fonti ufficiali iraniane riferiscono che l'incontro sia avvenuto nell'ottica di iniziare una discussione su come fare diminuire le tensioni tra Teheran e gli Stati Uniti. A riferirlo è il New York Times. Il meeting è durato oltre un'ora e non è stato reso noto il luogo in cui questo è avvenuto, per preservare la sicurezza di tutti.

Il Nyt ha garantito l'anonimato delle fonti che hanno riferito la notizia, quindi non verrà svelato chi abbia reso pubblico l'incontro. Quel che si sa è che a farlo trapelare non sono stati uomini vicini all'imprenditore ma persone presenti nella delegazione iraniana, che hanno spiegato di non potersi rivelare in quanto non autorizzati a discutere pubblicamente di politica. Tuttavia, hanno descritto l'incontro come "positivo" e foriero di "buone notizie". Il New York Times ha interpellato Steven Cheung, direttore della comunicazione di Donald Trump, per chiedere conferma di quanto riferito dalla fonte iraniana, ma come era prevedibile non ci sono state dichiarazioni in merito: "Non commentiamo i resoconti di incontri privati, che si siano verificati o meno". Nemmeno Musk, interpellato dal New York Times, ha voluto rilasciare dichiarazioni sull'incontro, o presunto tale.

Intanto che Trump termina la formazione della sua amministrazione, iniziano a scatenarsi le prime polemiche, alcune anche interne al partito. L'ex speaker della Camera Kevin McCarthy prevede che Matt Gaetz non diventerà mai attorney general del governo Trump. "Tutti sanno che il Senato non confermerà mai Gaetz", ha dichiarato McCarthy.

Secondo The Hill potrebbero essere almeno sei i senatori Repubblicani, e tra questi l'ex leader al Senato Mitch McConnel, decisi a non ratificare la scelta del nuovo ministro della Giustizia che, come le altre, deve superare l'esame dell'aula. In queste ore sono aumentate le pressioni sul tycoon, deciso però a non tornare indietro.

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