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Spinta anche a rivedere la tassazione per le cripto e la stretta sul farmaceutico.
9 novembre 2024
2' di lettura
Dai revisori del Mef nelle società che prendono contributi pubblici al turn over nella Pa, fino ad arrivare alla tassazione per le crypto valute. In vista di lunedì è carica di emendamenti correttivi alla manovra, all’esame delle Camere. A non chiudere del tutto la porta è stato nei giorni scorsi il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, complice anche audizioni piuttosto critiche su diversi aspetti della legge di Bilancio. Ma procediamo con ordine.
Revisori del Mef
Sul fronte dei revisori del Mef, attualmente previsti nelle aziende piccole e grandi di tutto il Paese per verificare l’utilizzo dei contributi pubblici, il governo sarebbe pronto a circoscrivere bene l’intervento, purché si mantenga il principio che chi riceve il contributo dello Stato deve avere un comportamento parsimonioso. Abi, l’associazione bancaria italiana, in audizione, aveva sollevato dubbi di costituzionalità.
Tassa per le crypto
Modifiche possibili anche sulla tassa per le crypto che, in base all’attuale formulazione della manovra, dal 26% passerebbe al 42%, contestata proprio dalla Lega: per Giorgetti si può pensare a forme di tassazione diverse rispetto alla permanenza in portafoglio degli investimenti.
Blocco del turn over nella Pa
Sul blocco del turnover si lavorerà d’accordo con il Parlamento per indicare i settori per i quali non è giustificato. Per allentare la stretta, da quanto si apprende, l’ipotesi allo studio (si veda Sole24Ore in edicola oggi 9 novembre) sarebbe quella di escludere il comparto della sicurezza e ridurre la platea dei comuni coinvolti dall’applicazione della norma che nel 2025 limita il turnover al 75% per le amministrazioni, anche ad ordinamento autonomo, le agenzie e gli enti pubblici non economici, con più di 20 dipendenti a tempo indeterminato. Dal canto loro, però, i sindaci chiedono l’esclusione totale dell’intero comparto o quella di alcuni settori come, ad esempio, quello degli educatori.
Modifiche sui farmaci
Del resto le richieste al governo di correzioni della manovra sono giunte un pò da tutti. Tra le ultime, in ordine cronologico, la richiesta di modifiche sui farmaci chiesta a gran voce dal presidente di Farmindustria, Marcello Cattani. Sui farmaci, ha detto, «questa manovra cosi come è stata disegnata al momento è un attacco all’industria farmaceutica, a un comparto che è campione in Europa nella produzione. Al contrario di quanto annunciato, non si interviene per adeguare il tetto della spesa farmaceutica al trend reale della domanda di farmaci dei cittadini in continua crescita e spostato sempre più verso l’innovazione. E per giunta modifica il meccanismo di remunerazione riducendo il margine all’industria per aumentare quello dei grossisti».