Interprete/Traduttore
Ambiente & Veleni - 30 Ottobre 2024
La recente alluvione a Valencia è solo l’ultimo episodio di una serie di catastrofi climatiche che stanno colpendo il pianeta, un segnale drammatico di come il cambiamento climatico sia ormai una priorità non più rimandabile. In poche ore, la gota fría ha scatenato piogge torrenziali nella regione valenciana, sommergendo città, causando vittime e provocando danni ingenti.
Le forti precipitazioni, amplificate da un clima sempre più instabile e da uno sviluppo urbanistico incontrollato, dimostrano quanto il cambiamento climatico sia una minaccia tangibile e immediata per le comunità di tutto il mondo.
In Spagna, e in particolare nelle aree della Costa Blanca e di Valencia, gli esperti hanno sottolineato che l’urbanizzazione selvaggia e la mancata pianificazione delle aree a rischio aggravano la vulnerabilità ai fenomeni estremi legati al cambiamento climatico. Le autorità locali e le associazioni ambientaliste stanno richiedendo misure più efficaci per prevenire futuri disastri, come un migliore controllo dello sviluppo urbano e una gestione del territorio che riduca l’impatto delle piogge torrenziali.
Queste misure sono essenziali, specialmente alla luce delle proiezioni che indicano un aumento della frequenza e dell’intensità degli eventi climatici estremi se le emissioni di gas serra continueranno a crescere.
Eppure, nonostante l’urgenza di affrontare la crisi climatica, l’attenzione politica sembra ancora concentrarsi su altri fronti come l’odio degli stranieri o “la difesa dei confini”. In Italia, per esempio, vediamo proposte di legge che puniscono con fino a 25 anni di carcere chi manifesta per bloccare opere pubbliche, come previsto da un emendamento recente voluto dalla Lega nel “pacchetto sicurezza” del governo Meloni. Questo approccio draconiano nei confronti delle proteste e la retorica che dipinge gli stranieri come “nemici” alla sicurezza distolgono l’attenzione pubblica dalle sfide climatiche reali, che ricevono scarso spazio anche nei palinsesti mediatici.
La cronaca nera e i dibattiti sulla sicurezza (gli stranieri) dominano i notiziari e i giornali italiani, mentre il cambiamento climatico, con tutte le sue conseguenze devastanti, viene relegato a margine. Tuttavia, la crisi climatica è qui e ora, con eventi meteorologici sempre più estremi e frequenti che ricordano l’urgenza di agire e di investire risorse nella protezione del nostro ambiente, piuttosto che nella creazione di divisioni e di paure infondate. Per le generazioni future, che non hanno fatto nulla di male per meritare questo.