Enrico Citterio, morto l'imprenditore dei salumi: aveva 99 anni. Fu il "nipote" del salame di Milano

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Morto all'età di 99 anni Enrico Citterio, imprenditore dei salumi a Milano. La notizia è stata divulgata a funerali avvenuti, come sarebbe stato suo volere. L'azienda che ha sede a Rho è stata fondata nel 1878 da Giuseppe Citterio, suo antenato. Oggi il cognome, come si legge sul sito della società, è «un'istituzione nella produzione dei salumi italiani».

La nascita di una storia di famiglia

La storia nella famiglia nel mondo degli affettati comincia negli anni Settanta dell'Ottocento. La stessa azienda, con una sezione ad hoc nel proprio sito, ricorda che Giuseppe Citterio aveva fatto un tirocinio a Milano quando, come un giovane salumiere che sognava in grande, sceglie di aprire il suo punto vendita a Rho, alle porte del capoluogo.

Aveva intuito la possibilità di rendere continua una produzione alimentare, che fino a quel momento segue cicli stagionali. Nel 1878 acquista un terreno e fa costruire uno stabilimento. Parte così «una storia di successo che attraversa cinque generazioni di imprenditorialità famigliare». Tre anni dopo ottiene già il primo riconoscimento ufficiale: la Medaglia d'Oro all'Esposizione Nazionale di Milano, la prima grande mostra della produzione industriale italiana con oltre 7000 espositori e un milione di visitatori. Il primo premio di una lunga serie, dal 1981 al 1984 vince altre 5 Medaglie d'Oro per la cura nella preparazione dei suoi prodotti e l’innovazione dei processi produttivi.

L'espansione

Fino alla seconda guerra mondiale Citterio continua a crescere. La produzione si ferma quando lo stabilimento di Rho viene occupato militarmente. Alla fine del conflitto, non necessità di molto tempo per tornare a essere leader nel settore della salumeria. La produzione prevalentemente è dedicata alle esportazioni ma con il boom economico anche il mercato italiano si interessa a questo settore. Così l'imprenditore inizia la produzione di affettati sottovuoto, dando vita ad un progetto straordinario e sempre in evoluzione. Negli anni Sessanta, l'azienda amplia l'offerta di prodotti puntando sulle specialità regionali. Nel 1974 sbarca ufficialmente negli Stati Uniti, aprendo lo stabilimento di Freeland (Pennsylvania) per rispondere con efficienza alla crescente domanda del mercato americano. Non viene però dimenticata l'origine del made in Italy e acquisendo piccole ma importanti aziende famigliari, Citterio sceglie di produrre i suoi salumi nei luoghi della loro provenienza, rafforzando il legame tra il territorio e le sue ricette tradizionali.

Gli anni 2000

Negli anni 2000 la gestione è nelle mani della quinta generazione. Nasce il sito produttivo di Santo Stefano Ticino, dedicato alla produzione dei Salami e della Mortadella, sede del laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche e polo logistico di tutto il gruppo Citterio. Interventi mirati, fra cui l’installazione di oltre 4.000 moduli fotovoltaici, consentono di ridurre le emissioni di CO2 di oltre 1.500 tonnellate annue complessive. Un altro riconoscimento importante arriva a Expo 2015, quando Citterio diventa ambasciatore della Salumeria italiana. Un anno dopo apre a Freeland, in Pennsylvania, la più grande struttura degli Stati Uniti dedicata interamente alla produzione di prosciutti. 

Il salame di Milano

Enrico Citterio è "nipote" del Salame di Milano, dato che lo ha inventato il suo antenato Giuseppe che voleva allungare la produzione del salame da stagionale ad annuale. L'obiettivo finale era quello di superare l'Oceano e arrivare in America, permettendo a chi emigrava di portarsi dietro il sapore d'Italia. Chiamato anche Crespone, è a base di carne di maiale, bovino, pepe e spezie varie, dalla caratteristica grana fine. Le parti di grasso e magro sono distribuite in maniera uniforme grazie all'ausilio di un particolare tritacarne chiamato "finimondo". La stagionatura va dalle 3 alle 9 settimane, a seconda del diametro dell'insaccato. Il gusto è più dolce e delicato, privo di sentore affumicato, rispetto al salame ungherese.

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