È il giorno di Raffaele Fitto. È iniziata l’audizione alla commissione parlamentare Regi del ministro italiano candidato alla vicepresidenza dell’esecutivo europeo. “Voglio essere chiaro: non sono qui per rappresentare un partito politico. Non sono qui per rappresentare uno Stato membro. Sono qui oggi per affermare il mio impegno per l'Europa – dice durante il suo discorso introduttivo parlando in inglese –Sono consapevole dei requisiti imposti ai membri della Commissione in base ai trattati e al codice di condotta. Se confermato, li rispetterò rigorosamente e agirò sempre e solo nell'interesse della nostra Unione e dei nostri cittadini. Sono anche consapevole che il ruolo di vicepresidente esecutivo comporta una grande responsabilità. Per la prima volta, a un vicepresidente esecutivo vengono affidati la coesione e le riforme".
La nomina di Raffaele Fitto ai vertici della Commissione europea non sarà in discesa. Dopo l'audizione il candidato di Giorgia Meloni è possibile che non ottenga subito la maggioranza dei due terzi dei coordinatori della commissione Regi all'Eurocamera: alla vigilia del voto, Verdi, S&D, Renew e The Left sarebbero infatti intenzionati a non sostenerne la nomina in prima battuta.
"Cinque anni fa ero seduto tra di voi, ricordo il mio viaggio politico, dal locale al nazionale a Bruxelles: ho sempre lavorato per un'Europa più forte. È un onore per me e sono pronto a mettere tutta la mia esperienza al servizio della Commissione. È un onore che il mio governo mi abbia indicato – continua Fitto – Durante i miei anni in questo Parlamento, sono stato onorato anche di lavorare fianco a fianco con molti di voi. Abbiamo collaborato positivamente e agito sempre con rispetto reciproco. Questo è il mio approccio. Ho rispettato l'opinione di tutti, anche quando era diversa dalla mia. Il modo migliore per andare avanti è sempre quello di unirsi e avere un dialogo aperto e costruttivo. Nonostante visioni e posizioni politiche diverse, siamo un'unione di 27 paesi. Questa è la nostra forza, le nostre diverse culture, storie e prospettive che si uniscono”.
Prosegue: “L'Europa è la nostra casa, dal design unico e unita nella diversità. La nostra responsabilità comune è quella di lavorare insieme per il futuro del nostro continente e dei suoi cittadini. In qualità di vicepresidente esecutivo, lavorerò a stretto contatto con il commissario per l'economia e la produttività per consentire agli Stati membri di realizzare riforme e investimenti entro il 2026. Questa è la nostra responsabilità collettiva".
Sul green deal risponde: "Io partirei dalle linee guida della presidente della Commissione, von der Leyen, che affrontano questo tema in modo specifico per dire che io le condivido, condividendo le linee guida della presidente”.