Qualche giorno fa le strade di Tiblisi erano inondate da cittadini in rivolta e giovani preoccupati per il futuro del loro Paese, storicamente provato dalle incursioni e dalle interferenze russe. Tra brogli elettorali e tensioni, oggi è la presenza ingombrate di Victor Orbán nella capitale georgiana a far parlare e a generare il dissenso dell'Unione europea.
Georgia, Zourabichvili: «Riconoscere elezioni è sottomettersi a Russia»
Le elezioni di sabato
La Nato insieme all'Unione eurpea chiede indagini sul processo elettorale in Georgia. Nabila Massrali, portavoce della Commissione per gli affari esteri e la politica di sicurezza ha dichiarato che secondo i monitoraggi internazionali, il voto è stato segnato da gravi irregolarità: si è svolto in un «clima di tensione, con frequenti compromissioni nella segretezza» e «pressioni e intimidazioni che hanno minato la fiducia della popolazione». Ha inoltre sottolineato la mancanza di condizioni di parità fra i partiti a causa di emendamenti legislativi introdotti da Sogno Georgiano, oltre a un uso di disinformazione e retorica anti-Ue a livelli «senza precedenti», con narrazioni «direttamente ispirate alla propaganda russa». Bruxelles ha quindi chiesto alla commissione elettorale e agli organi competenti in Georgia di indagare «rapidamente e in maniera trasparente» sulle irregolarità riscontrate, invitando tutti i partiti a gestire la situazione «in modo pacifico e costruttivo». L’Ue attenderà la relazione finale dell’OSCE sulle elezioni, con raccomandazioni sul da farsi. Nel frattempo, Bruxelles ha esortato la Georgia a continuare con le riforme democratiche necessarie al percorso di adesione all’Ue, percorso che però risulta «di fatto interrotto» a causa delle recenti scelte del governo georgiano. Sogno Georgiano, guidato dal premier Irakli Kobakhidze, ha ottenuto il 54% dei voti nelle elezioni, un dato scioccante che si scontra con le stime pre-elettorali. La presidente Salome Zourabichvili, vicina all’Ue, ha definito i risultati elettorali «una totale falsificazione» e ha esortato i sostenitori dell’opposizione a manifestare davanti al Parlamento in segno di protesta, ma oggi Tiblisi apre le porte a Victor Orban, primo ministro ungherese vicino al Cremlino.
Orban a Tiblisi
L'aspirazione degli elettori sembrava essere la posizione filo-occidentale ma il Sogno georgiano, vincitore delle elezioni 2024, non corrisponde al profilo del partito europeista tanto agognato dalla popolazione. Mentre Bruxelles esprime preoccupazione per le irregolarità nel voto nazionale, che ha visto il partito al governo attaccare l’influenza occidentale e minacciare la messa al bando dei partiti rivali, Tbilisi accoglie Orbán in una visita ufficiale di due giorni a partire da oggi. Durante l’estate, il politicoungherese aveva già sollevato polemiche tra i leader europei con una serie di “visite di pace” in Ucraina, Russia e Cina, dove ha persino stretto la mano al presidente russo Vladimir Putin. Pochi giorni fa il capo degli affari esteri Josep Borrell, ha dichiarato che le elezioni georgiane si sono svolte in un «contesto di disparità, con una campagna divisiva in un clima polarizzato e preoccupazioni significative sull’impatto di recenti modifiche legislative», oltre a segnalazioni di intimidazioni e irregolarità procedurali. Una situazione spinosa, in questi mesi il presidente di turno del Consiglio dell'Unione europea è proprio il primo ministro dell'Ungheria e la visita di Orban sembrerebbe legittimare di fatto un governo che si trova sotto accusa per presunti brogli elettorali nelle elezioni di sabato. Dall'altro lato l'Ue prende le distanze da quanto sta accadendo in queste ore affermado che «Viktor Orban non rappresenta» l'Unione Europea nella sua visita in Georgia e che «il presidente di turno dell'Unione non ha alcuna autorità in politica estera». Orbán, tuttavia, non ha esitato a congratularsi con il premier Irakli Kobakhidze e il partito Sogno Georgiano per la loro «schiacciante vittoria» ancora prima che fossero pubblicati i risultati ufficiali delle elezioni.
In risposta un alto diplomatico dell’UE ha dichiarato, in condizione di anonimato, che il viaggio in Georgia va considerato come «un’altra iniziativa solitaria, portata avanti a titolo nazionale, senza parlare espressamente a nome dell’Unione europea verso l’esterno. Se Orbán dovesse presentarsi come rappresentante dell’UE durante la visita, sarebbe un’impostura e una sfacciata invenzione».
Congratulations to Prime Minister @PM_Kobakhidze and the Georgian Dream party on their overwhelming victory at the parliamentary elections today. The people of #Georgia know what is best for their country, and made their voice heard today!
— Orbán Viktor (@PM_ViktorOrban) October 26, 2024
Su X ha affermato: «Il popolo della Georgia sa cosa è meglio per il proprio Paese e oggi ha fatto sentire la propria voce!». Questa posizione manifesta ancora una volta le profonde divergenze tra la politica estera dell’Ungheria di Orbán e le posizioni degli altri paesi membri dell'Unione.