Giovedì mattina alle 3.30 i carabinieri di Torino ricevono la chiamata di Nicola Nilo: «Correte, presto! Mio fratello è caduto dalle scale». Quando i militari arrivano nella casa in corso Allamano 60 ed entrano nel palazzo, trovano il 58enne Gerardo Nilo riverso in una pozza di sangue e ormai senza vita.
Inizialmente si pensa a un incidente o a un suicidio.
L'uomo soffriva di depressione. Poi, dopo una prima analisi del cadavere, la posizione del fratello si complica.
Il fratello interrogato, i vicini: liti normali in famiglia
L'uomo, un venditore ambulante, viene interrogato per ore. Il fratello deceduto ha una profonda ferita alla testa e lesioni in tutto il corpo. Alcune delle ferite alla testa non sembrano compatibili con una caduta accidentale e nemmeno con un gesto volontario. Potrebbero far pensare a un colpo ricevuto durante una colluttazione, riporta Il Corriere. Per il momento non ci sono indagati, ma gli investigatori non escludono nessuna ipotesi.
I vicini di casa parlano di una famiglia «normale». Nessun episodio recente che possa far pensare a un omicidio: «Pochissime liti, di quelle che capitano in tutte le famiglie». Al momento sulla morte di Gerardo Nilo resta il mistero.