"Gran parte degli elettori ex Terzo polo ora ha puntato sul sindaco di Genova"

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Il sondaggista: "Anche così hanno vinto Bucci e i suoi"

"Gran parte degli elettori ex Terzo polo ora ha puntato sul sindaco di Genova"

Il lungo testa a testa durante lo spoglio non ha spaventato i sondaggisti. Soprattutto quelli bravi. Chi alla fine sarebbe arrivato davanti? Orlando o Bucci? Le proiezioni proposte da Fabrizio Masia alla Rai per il Consorzio Opinio hanno anticipato il risultato di qualche ora. E ha stupito soprattutto l'esattezza con cui hanno diviso i risultati delle singole province. «Noi scegliamo dei seggi che all'interno della singola provincia restituiscono l'immagine fedele del voto storico (precedenti politiche, europee e regionali) - spiega Masia - e poi facciamo l'exit poll all'uscita dei votanti di quel campione di seggi». Questo restituisce una buona approssimazione. Poi ci sono le proiezioni che Masia chiama «voti di pietra» perché sono «dati reali di scrutinio, voti proiettati sulla singola provincia e poi sull'intera regione».

La presenza di liste civiche (che nel caso di Bucci hanno saputo fare la differenza) non spaventa il sondaggista esperto. «La logica di fondo è che comunque le dinamiche di voto nei flussi tra partiti storici e nuovi partiti sono dinamiche omogenee e negli ultimi trent'anni sono state largamente comprese».

Il sondaggista poi è chiamato anche ad analizzare il voto. E qui scatta la pagella dei promossi e dei bocciati. La coalizione di centrodestra ha avuto la forza di mettere in campo due liste civiche che hanno intercettato il voto moderato - spiega il sondaggista -. Mentre dall'altra parte i dissidi tra i Cinquestelle e la mancata presenza dei renziani nel campo largo che sosteneva Orlando hanno portato alla sconfitta di quest'ultimo». D'altronde bastava poco. Come hanno dimostrato i risultati finali. In buona sostanza il leader di Italia viva ha dimostrato di essere determinante. «Bisogna ricordare - spiega Masia - che in Liguria il voto moderato vale all'incirca il venti per cento. E le liste civiche di Bucci sono riuscite a intercettarlo». Dall'altra parte, aggiunge il sondaggista, «facendo un'analisi della dinamica dei flussi si è visto che oltre il 55% di chi aveva votato per il terzo polo alle politiche questa volta ha scelto Bucci. È realistico pensare che la presenza di Renzi nel campo largo avrebbe spostato l'ago della bilancia».

Poi c'è il fattore Meloni. È stata lei a scegliere Bucci (quasi contro il parere degli alleati). Ma non si tratta di pura propaganda politica. Masia conferma che sotto questa affermazione c'è verità.

«Siamo praticamente certi che qualsiasi altro candidato avrebbe avuto maggiori difficoltà». E aggiunge: «Anche se nella sua città (Genova, ndr) Bucci non ha avuto un grande risultato, a livello regionale però vantava una buonissima reputazione».

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