Il leader del M5S aveva di fatto silurato il fondatore del movimento non rinnovando il contratto di consulenza da 300mila euro. E ora Grillo passa al contrattacco
Sabato 26 Ottobre 2024, 14:27 - Ultimo aggiornamento: 14:28
Grillo contro Conte, è scontro totale. Il leader del M5S aveva di fatto silurato il fondatore del movimento non rinnovando il contratto di consulenza da 300mila euro. E ora Grillo passa al contrattacco, rivendicano il ruolo tra i pentastellati. «Rivendico il mio diritto all’estinzione del Movimento. Io quando vedo questa bandiera dei 5 Stelle, con davanti il mago di Oz che parla di democrazia diretta, mi viene un buco nello stomaco. Quindi, va benissimo, dobbiamo essere persone civili. Lui si può fare il suo bel partito, si può fare il suo manifesto con la sua faccia bella, simpatica, sincera, con scritto, Oz e i suoi 22 mandati può arrivare all’8% e poi magari se va da Fassino e si fa fare una profezia può arrivare anche al 15%. Io darei anche una mano, quindi io accampo questo diritto all’estinzione perché non c sè più. Lo sappiamo tutti, il movimento non c’è più è evaporato. È evaporato, però, come tutte le evaporazioni anche il mare evapora. Però poi magari questa evaporazione si trasforma in una tromba d’aria, in un ciclone. Qualcosa non lo so. So solo che è compostabile, il movimento non è biodegradabile, è compostabile, contiene ancora l’humus», dice Grillo in un video pubblicato sul suo sito. «Io sono vecchio, posso essere passato di moda, però dentro ci sono ancora delle idee meravigliose, di ripensare anche il mondo di come sarà il lavoro fra vent’anni, l’artigiano, il pescatore, l’agricoltore, cioè come saranno i mestieri, che tipo di produzione si dovrà fare? Che tipo di energia si dovrà produrre? Come produrla? C’è tutto un mondo da ripensare e noi invece ribadiamo questa politica ormai stramorta. Noi abbiamo candidati trapassati tra il passato e il trapassato, quindi vi saluto e vi ringrazio», conclude il fondatore del M5S.
Siamo quandi alla resa finale, anche se la strada non sembra così spianata. Almeno secondo qualcuno dell'inner circle grillino. Chi ha incontrato il garante nei suoi ultimi viaggi romani, annuncia: "ci saranno reazioni, e quelle legali sono il minimo". L'atmosfera raccontata da chi è vicino al fondatore e lo sente costantemente, è di dispiacere e rabbia. "Un mondo alla rovescia - si sfoga qualcuno - quello in cui si licenzia Grillo e in cui molti scappati di casa appoggiano questa infamia. Torneranno nel nulla da cui sono venuti". Tra la cessazione del contratto e il divorzio ufficiale, però, c'è anche l'Assemblea costituente. Alla fine di questa settimana, i gruppi di lavoro definiranno i quesiti che saranno poi posti al voto finale dell'Assemblea prevista per il 23 e 24 novembre. Tra questi, anche il quesito che chiederebbe agli iscritti di pronunciarsi sulla cancellazione del ruolo del garante. Eventualità che disarcionerebbe una volta per tutte il fondatore dal suo Movimento.