Il dentista con le porte sbarrate e il telefono staccato. «Sono spariti». La replica: non siamo scappati con i soldi, l'alluvione ci ha devastati

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CITTADELLA/ABANO TERME (PADOVA) - "Un giorno senza sorriso è un giorno perso" è il motto, citando il grande attore Charlie Chaplin, di Sorridiamo BioClinique, centro di odontoiatria ed estetica con due sedi: a Cittadella in via Riva dell'Ospedale e ad Abano Terme in via Giovanni Battista Moroni.

La situazione

Da giorni i telefoni fissi risultano staccati, mentre inviando una e-mail per informazioni, dopo pochi secondi questa ritorna al mittente perchè la casella del destinatario risulta completa, quindi segno che non vengono lette. Che fine hanno fatto i professionisti che vi lavorano?

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Se lo stanno chiedendo non poche persone che avevano versato acconti per degli interventi o che hanno cominciato dei trattamenti e devono portarli a termine.

I clienti preoccupati

Nella sede della città murata non hanno più visto nessuno pochi giorni dopo gli allagamenti di lunedì 23 settembre. «Abbiamo avuto alcune stanze allagate come loro - indicano - erano intervenuti anche i vigili del fuoco. Dopodichè la porta era sempre chiusa, non c'era più nessuna persona. Erano qui da circa due anni». Ed in effetti suonando al campanello esterno e poi a quello interno della clinica, non risponde nessuno. La porta d'ingresso è chiusa come pure la porta in ferro che la precede. Provando a contattare i numeri ufficiali risultano staccati, la posta elettronica torna al mittente. Insomma, stessa cosa lamentata dai clienti che, aldilà di chi ha versato del denaro, hanno comprensibilmente a cuore la loro salute.

«Proprio lunedì mattina - racconta una negoziante di una delle attività di fronte all'ingresso della clinica - un ragazzo ha chiesto se avessimo informazioni sui dentisti. Aveva un appuntamento, si era presentato, ma ha trovato tutto chiuso. Anche per lui impossibile parlare con qualcuno. I contatti che aveva risultavano non raggiungibili».

Ancora più particolare la testimonianza di un altro cittadellese: «Mi sono affidato alla clinica quasi due anni fa. Ero in attesa di fare un ponte. Mi hanno rinviato l'intervento più volte. Ho versato 1.500 euro di acconto. Mi mancano due denti nella parte anteriore. Ora non ho più notizie. Potete immaginare il mio disagio non solo fisico, ma anche psichico per la situazione. Avrei voluto cambiare specialista, ma avendo già versato dei soldi non posso farlo. Ora non riesco a contattare nessuno, la mia preoccupazione è aumentata».

Aumentata soprattutto dopo quello che è avvenuto la scorsa settimana. «Giovedì scorso mi era giunto un messaggio via Whatsapp. Mi avevano fissato l'appuntamento, ma ad Abano Terme. Ho scritto a quel numero, oltre che continuare a chiamare nelle due sedi, per avere la certezza che la seduta fosse confermata. Nessuno mi ha mai dato risposta e non mi sono presentato».

La replica dell'amministratore

«Queste ultime settimane sono state un incubo - sono le parole dell'amministratore delegato di Sorridiamo BioClinique, che spiega i motivi della situazione creatasi e le conseguenze che hanno provocato la chiusura della clinica odontoiatrica che si affaccia sulle mura medievali -. Dopo l'alluvione di ottobre abbiamo dovuto fare i conti con danni incalcolabili. Solo le poltrone odontoiatriche hanno un valore che oscilla tra i 70 e gli 80mila euro. Ogni giorno rimuoviamo 50 litri d'acqua. I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile la sede di Cittadella e probabilmente l'Ulss non rilascerà più la licenza per effettuare in quegli ambienti prestazioni mediche. Non riusciamo a rispondere e a rintracciare chi magari ha già pagato perché il server è fuori uso dall'allagamento. Neanche i tecnici riescono a dirci quanto tempo ci vorrà per recuperare i dati con il ripristino della rete. Voglio rassicurare l'utenza: chi ha trattamenti in corso oppure ha necessità può rivolgersi direttamente al chirurgo, il numero è già a loro disposizione. Per quanto riguarda i pazienti convenzionati con Previmedical, possono chiedere all'assicurazione di farsi appoggiare su un altro punto. Nessuno - sottolinea l'ad - è scappato coi soldi dei pazienti. In questi giorni ne sto sentendo di tutti i colori, ma la verità è che appunto l'allagamento ha creato i problemi».

Sulla struttura di Abano: «È stata venduta, ma gli acquirenti sono scomparsi». Rassicurazioni importanti, anche se sarebbe opportuno mettere un avviso all'ingresso della sede.
 

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