In Australia liberati in natura 49 succiamiele del reggente, l’uccello che ha “dimenticato” il suo canto

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Immagine Foto di Alex Pike via BirdLife Australia

Nei giorni scorsi sono stati liberati in natura 49 succiamiele del reggente nati in cattività, una delle specie di uccelli più minacciate dell'Australia e non solo. Questi uccelli, liberati tra le foreste del Nuovo Galles del Sud, rinforzeranno la piccolissima popolazione rimasta in natura, con la speranza che possano anche aiutare i maschi a ricordare il proprio stesso canto. Questa specie, infatti, sta anche dimenticando il canto tipico dei maschi, poiché in natura sono rimasti pochi adulti che possono insegnarlo ai giovani.

Questi uccelli sono parte di un grosso progetto di conservazione coordinato da BirdLife Australia e rappresentano anche una parte importante del patrimonio naturale e culturale del popolo nativo Wonnarua. Non a caso, come riporta la stessa BirdLife in un comunicato, per celebrare il ritorno dei succiamiele a Hunter Valley, l'anziano rappresentante Wonnarua, Richard Edwards, ha accolto uccelli e visitatori con una tradizionale cerimonia del fumo, sottolineando il profondo legame spirituale tra questi popoli e la natura.

Chi è il succiamiele del reggente

Immagine Foto di Tim Paasila via BirdLife Australia

Il succiamiele del reggente (Anthochaera phrygia) è un uccello endemico dell'Australia sud-orientale, noto per il suo piumaggio giallo-nero brillante picchiettato di bianco e per il ruolo importante che svolge nell'impollinazione di alcune piante autoctone. In passato, questa specie era molto più diffusa in Australia, ma negli ultimi decenni la sua popolazione ha subito un declino drammatico, tanto che oggi ne rimangono meno di 300 individui in natura. La distruzione dell'habitat e i periodi di siccità sempre più frequenti, hanno portato la popolazione al collasso e i pochi individui rimasti in natura fanno fatica persino a incontrarsi, cosa che ha portato questo uccello ad affrontare una sfida unica: la scomparsa del suo stesso canto.

In natura, i giovani succiamiele del reggente imparano il canto tipico della specie ascoltando i maschi adulti, ma con un numero così ridotto di uccelli in natura, molti nuovi nati stanno facendo sempre più fatica. Di conseguenza, alcuni maschi giovani hanno iniziato a imitare i canti di altre specie o a eseguire una versione troncata e semplificata del proprio canto, compromettendo le possibilità di attirare una femmina e riprodursi. Per affrontare questo problema, gli scienziati del Taronga Zoo e dell'Australian National University hanno quindi avviato un programma di "tutoraggio canoro" in cattività, facendo ascoltare ai nuovi nati i canti registrati. Così, questi giovani imparano a "ritrovare" la propria voce e la propria identità.

Come questi uccelli appena liberati aiuteranno quelli in natura

Immagine Foto di Alex Pike via BirdLife Australia

La liberazione dei 49 succiamiele, una delle più importanti degli ultimi anni, ha un obiettivo preciso: rinforzare la popolazione in natura e preservare il patrimonio canoro della specie. Prima del rilascio, gli esperti hanno monitorato la presenza e il comportamento degli uccelli nati in natura nella zona, osservando un folto gruppo stanziale composto da 17 individui (il più grande mai osservato dal 2017) non marcati e che si cibavano dei fiori di eucalipto della zona. La speranza è che i nuovi arrivati nati in cattività, tutti marcati con anelli colorati e alcuni anche con piccoli trasmettitori radio, possano inserirsi in questo gruppo e favorire anche l'apprendimento reciproco del canto.

Grazie agli anelli identificativi e ai trasmettitori, i ricercatori possono riconoscere e seguire i movimenti e le interazioni di questi uccelli, studiando anche come si inseriranno all'interno della popolazione e se riusciranno a contribuire a diffondere e preservare la "cultura canora" del succiamiele del reggente. In un avvistamento recente, alcuni esemplari liberati nel 2022 sono stati avvistati mentre cantavano insieme agli uccelli nati in natura della stessa specie, dimostrando che l'apprendimento reciproco è possibile e che il rilascio di individui nati e allevati in cattività può davvero contribuire alla conservazione di questa specie.

Il futuro del succiamiele del reggente

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Dal 2000 a oggi, il progetto Regent Honeyeater Recovery ha portato alla liberazione in natura di circa 485 uccelli nati e allevati in cattività. L'obiettivo è che, attraverso il ripopolamento e il tutoraggio canoro, i nuovi uccelli possano rafforzare e salvare questa specie dall'estinzione. Ogni nuova liberazione contribuisce ad allontanare a piccoli passi questi iconici uccelli dal baratro dell'estinzione. Nel frattempo, nonostante i maschi stiano dimenticando il canto originale della specie, studi recenti dimostrano anche che in qualche modo gli uccelli si stanno adattando alla nuova cultura dominante, con il successo riproduttivo che lentamente sta tornando a crescere.

Il futuro del succiamiele – considerato "In pericolo critico" nella Lista Rossa IUCN – rimane comunque appeso un filo. Tuttavia, la sua storia recente e soprattutto quella di tutte le persone, i ricercatori, i volontari, le istituzioni e le organizzazione coinvolte nel grande piano nazionale di recupero di questa specie, ci fanno guardare in avanti con un cauto ottimismo. L'impegno che ruota intorno alla tutela di questo piccolo uccello australiano è una bella storia di resilienza e collaborazione tra persone, scienza e natura al servizio della biodiversità.

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