In Canada la piccola comunità di Churchill riesce a convivere con gli orsi polari. Ci troviamo nella regione di Manitoba, solo qualche grado più a sud del Circolo Polare Artico. Qui, nei mesi che vanno da novembre a gennaio, la popolazione di orsi arriva a sfiorare i 600 esemplari, poco meno dei residenti. Questa particolarità negli anni è valso alla cittadina di Churchill il primato di "capitale mondiale degli orsi polari".
Un titolo ingombrante se pensiamo che gli orsi polari sono la specie di orso più grande al mondo, e una delle più pericolose. Proprio a Churchill, nel 2013 due persone furono uccise da un orso durante la notte di Halloween, nel pieno del periodo della migrazione di questi animali, spinti ad attraversare la baia di Hudson fino all'entroterra in cerca di cibo.
Churchill e gli orsi polari: una convivenza pacifica
Il progressivo scioglimento dei ghiacci sta spingendo gli orsi sempre più vicino agli insediamenti umani e la posizione di Churchill nella baia la rende l'approdo di un gran numero di orsi stanchi e affamati. Questa situazione esplosiva non sembra la migliore per instaurare una possibile convivenza pacifica tra fauna selvatica e persone, soprattutto dopo l'attacco mortale del 2013, eppure è successo.
Gli 800 residenti di Churchill si sono trovati a un bivio: fare la guerra a un'intera specie – senza alcuna possibilità di vincere – oppure investire in sistemi di prevenzione per rendere la presenza degli orsi sul loro territorio una ricchezza.
Oggi gli orsi sono parte integrante dell'economia della comunità. Negli anni la cittadina è diventata il punto di riferimento per l'ecoturismo e per tutti gli appassionati desiderosi di vedere questi animali che per lungo tempo sono stati inavvicinabili a causa dell'inaccessibilità del loro habitat.
Cosa succede quando un orso entra in città
In città esiste un complesso sistema che fa affidamento sia sulle Forze di Polizia che su volontari specializzati chiamati Polar Bear Patrol. Questi quando ricevono una chiamata relativa alla presenza di un orso in strada o addirittura in qualche abitazione, intervengono per sedare l'animale e portarlo in una struttura chiamata Polar Bear Holding Facility. Qui l'orso resta da un minimo di due giorni a un massimo di trenta, trascorso questo periodo viene sedato nuovamente e trasportato in elicottero lontano dalla città, dove viene liberato.
A questo sistema è sempre affiancata una massiccia campagna informativa per fare conoscere alle persone gli orari e le modalità con cui muoversi in città durante i periodi di maggiore transito degli animali.
Il rischio zero ovviamente non esiste. Convivere con gli orsi non vuol dire condividere lo stesso spazio, ma non incrociarsi mai, scoraggiando gli animali dall'entrare nell'abitato e le persone ad avvicinarsi.
Una ricetta che ha funzionato: dal 2013 ad oggi non si sono più verificati attacchi e l'economia cittadina ha beneficiato di un turismo qualificato di amanti della natura.