Tra le mura di casa dei principi del Galles succederebbe di tutto, altro che quiete reale. A ribadirlo dopo che alcuni biografi inglesi della coppia avevano già lasciato circolare la voce, oggi sarebbe l’ennesima biografia dedicata alla coppia più amata d’Inghilterra, William e Kate. Le cuscinate sarebbero l’abitudine praticata più di frequente tra i due per arricchire le discussioni, ma ciò che nessuno può fare a meno di pensare è che la vivacità con cui la coppia era abituata a confrontarsi non si addica al menage familiare dell’ultimo anno, da quando Kate si è ammalata.
Vero è, però, che nei lunghi anni di matrimonio precedenti, il carattere fumantino del futuro Re, noto per accendersi facilmente di rabbia, avrebbe da sempre costretto la moglie, dotata di “calma buddista”, a cercare di sedare gli animi quando scoppia la scintilla. Secondo quanto raccolto nel libro “Kate & William – un amore reale” scritto da Deborah Ameri, all’Adelaide Cottage, dove la coppia risiede, ne succederebbero di tutti i colori, o almeno così accadeva.
A confermare la sua versione ci sarebbe quanto a lei riferito da un esperto reale di prima fila, Tom Quinn, a sua volta autore di diverse biografie, tra le quali “Gilded Youth. An intimate History of Growing Up in the Royal Family” di cui FQMagazine scrisse più di un anno fa. Lo scrittore britannico ha ribadito le sue informazioni, asserendo nuovamente che l’apparenza ingannerebbe e lo stile impeccabile della coppia non sarebbe lo stesso “stile comunicativo” tenuto tra le mura domestiche. Tutta colpa dello stress che la corona trasferisce ai membri della Royal family sottoposti a critiche continue e a giudizi impietosi da parte dei sudditi e della stampa di tutto il mondo, che non concedono passi falsi.
Sarebbe anche questa la ragione secondo la quale l’autrice riferisce che a palazzo, con loro, non ci sarebbe posto per collaboratori o dipendenti, tutti sistemati in una dependance fuori dal focolare dei Wales. In realtà, esattamente quello che succedeva a Balmoral, in Scozia, dove i segretari e lo staff della regina Elisabetta II erano costretti ad alloggiare in stanze molto spartane fuori dal castello. In questo caso per garantirne privacy, nel caso dei due principi si lascia intendere che la ragione stia nella necessità di litigare in santa pace, senza testimoni nè occhi indiscreti.
Ed in queste litigate a suon di cuscini lanciati volerebbero anche urla e parole pesanti, Quinn nella sua biografia scrisse che Kate prendeva in giro William per la sua calvizie mentre lui rispondeva scimmiottando le performance ai saggi di scuola che lei faceva da bambina. Ma, alla fine, sarebbe sempre la principessa a riprendere in mano la situazione, costretta a trattare il marito “come un quarto figlio” scriveva all’epoca Tom Quinn. Quello che anche questo ultimo libro confermerebbe è la assoluta attenzione manifestata dai due genitori nel proteggere i figli, evitando di scontrarsi davanti ai piccoli George, Charlotte e Louis perché come noto, la famiglia rappresenta tutto per una coppia che non ha mai fatto mistero del suo desiderio di metterla persino davanti ai doveri pubblici. E se l’intenzione è quella di cercare di essere una famiglia come tutte le altre, forse, per avere il risultato più autentico, ogni tanto bisognerà anche litigare dicendosene quattro e tirandosi dietro qualche “innocente e morbido” cuscino.