Iran, guerra allargata o conflitto regionale: cosa può succedere dopo l'attacco di Israele?

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Sono passati 25 giorni dall'attacco dell'Iran a Israele del primo ottobre scorso. Questa notte è arrivata la risposta dello Stato ebraico che ha attaccato a sua volta, con centinaia di aerei in più ondate, tutto il paese. Il timore ora è che l'Iran risponda, innescando una guerra su larga scala. 

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L'ATTACCO 

Sembra che in risposta alle richieste del governo degli Stati Uniti, e nel tentativo di contenere l'escalation, Israele si sia concentrato solo su obiettivi militari, colpendo i siti del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica e quelli di stoccaggio e produzione di missili, quindi mettendo in atto una risposta diretta a coloro che erano responsabili dell'attacco iraniano alla vigilia del Capodanno ebraico. «Abbiamo colpito la maggior parte delle capacità di produzione di missili terra-terra dell'Iran.

L'obiettivo era impedire di continuare a produrli. È come se qualcuno avesse distrutto la linea di produzione dei missili», ha detto un funzionario israeliano ai media locali. Si attende ora una reazione della  leadership iraniana, che in passato si è impegnata a una risposta immediata a qualsiasi attacco israeliano significativo. Intanto i media iraniani stanno cercando di minimizzare la portata e i risultati di questo attacco per proteggere l'immagine del regime. 

LE REAZIONI

Il primo vicepresidente iraniano Mohammad Reza Aref ha dichiarato che «il potere dell'Iran umilierà i nemici della madrepatria», in un messaggio sul suo account X. Nel frattempo Tasnim, agenzia di stampa vicina alle Guardie Rivoluzionarie, ha citato una fonte informata secondo cui l'Iran è pronto a rispondere ai nuovi attacchi israeliani in modo appropriato. I leader iraniani non sono ovviamente interessati a una guerra regionale, e sono consapevoli che qualsiasi risposta li avvicinerebbe a una guerra su larga scala. Temono un conflitto del genere, soprattutto data la vasta presenza militare statunitense in Medio Oriente, ma non rispondere potrebbe significare esporsi ad attacchi futuri. Israele non ha attaccato infrastrutture o siti nucleari, ma potrebbe farlo se l'Iran reagisse.  L'amministrazione Biden sta facendo pressione sull'Iran affinché non reagisca, sottolineando la «natura difensiva» dell'attacco di Israele in risposta ai circa duecento missili lanciati nei giorni scorsi da Teheran. Ma ha anche avvertito l'Iran che se ci saranno risposte verranno punite.

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