Jazz&Wine of Peace 2024, il festival transfrontaliero che unisce Friuli Venezia Giulia e Slovenia: “I grandi nomi del Jazz mondiale per la pace”

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Qual è il filo che unisce la musica jazz, le degustazioni di vino e la pace? È questa la domanda, necessaria, da cui partire per raccontare il festival transfrontaliero Jazz&Wine of Peace 2024, che dal 23 al 27 ottobre animerà il Collio friulano e sloveno, Nova Gorica, Gorizia e Gradisca d’Isonzo, con eventi, concerti, degustazioni e presentazioni di un libro e di un podcast. Un trait d’union che dall’Italia viaggia in Slovenia, e unisce più popoli attraverso la passione comune per il jazz e il vino.

“Il festival raggruppa i grandi nomi del Jazz internazionale anche per lanciare un messaggio di pace quanto mai attuale. E lo dico con dispiacere, perché ci sono troppe guerre. Noi cerchiamo di mandare un segno di pace: ci sono musicisti provenienti da diverse nazioni e continenti, ma anche di età e generazioni diverse”, è questa la risposta che Paola Martini, membro della direzione artistica dell’associazione Controtempo, ci ha fornito.

Un Festival per la pace e contro la guerra, dunque, quello che viene proposto, da oltre 25 anni, tra Friuli-Venezia Giulia e Slovenia: “Ha anche una valenza turistica, perché arriviamo anche seimila, settemila, ottomila presenze – aggiunge Martini -. Mettiamo a disposizione il nostro meglio, considerando anche il periodo storico: Nova Gorica e Gorizia sono Capitale Europea della Cultura 2025. La scelta della transfrontalierità? Quando c’era bisogno delle carte d’identità per accedere in Slovenia noi volevamo che il termine ‘confine’ venisse abbattuto, fisicamente e culturalmente. Ora che sono diventate Capitale europea della cultura, siamo doppiamente felici perché è un tema che abbiamo sempre trattato”.

In questo viaggio tra Jazz e la Pace, inoltre, sarà centrale il vino. È a Cormòns, infatti, che è stato prodotto, dal 1983 al 2012, il Vino della Pace, che “veniva mandato ai capi di stato come messaggio di pace e di unità. Noi facciamo sempre un brindisi, simbolico, con i musicisti e il pubblico. Crediamo molto che un vino fatto con amore per la salvaguardia della terra sia un messaggio di pace, perché le guerre distruggono le persone e tutto ciò per cui vale la pena vivere”, ci racconta, ancora, Martini.

  • 8/13 Foto © 2021 Luca Valenta / Phocus Agency
  • 9/13 Foto © 2021 Luca d’Agostino / Phocus Agency
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Foto Luca A. d’Agostino / Phocus Agency © 2023

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Foto Alice BL Durigatto/ Phocus Agency © 2015

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I LUOGHI E I NUMERI – Epicentro del Festival sarà il Circolo Controtempo di Cormòns, un quartier generale da cui si dirameranno, fino al 27 ottobre, i 28 eventi diffusi in tutto il territorio circostante. Cinque teatri: Teatro Verdi e Kulturni Dom di Gorizia, Teatro comunale di Cormòns, Kulturni Dom di Nova Gorica e Teatro di Gradisca d’Isonzo. E 18 locali tra aziende vitivinicole e dimore storiche, dove gli appassionati potranno assaporare un bicchiere di vino locale tra un appuntamento e l’altro.

La sede ufficiale dell’associazione Controtempo, invece, è sul Collio friulano e sloveno, luogo simbolo della pace e dell’unione tra due popoli: “Non è un confine, non c’è nessun cambio di paesaggio, ma è un susseguirsi di vigne che sconfinano tra Italia e Slovenia. Cambia il produttore, ma la bellezza del paesaggio resta, ed lì che ci siamo concentrati – spiega Paola Martini a ilfattoquotidiano.it -. Abbiamo un pubblico internazionale, arrivano persone da Slovenia, Croazia, Svezia, Germania, Austria, abbiamo avuto anche visitatori provenienti dal Giappone”. L’unione tra popoli e la volontà di abbattere i confini, dunque, restano gli elementi centrali, nuovamente, nei propositi che l’organizzazione del Festival si pone dalla prima edizione.

GLI EVENTI – Si comincia mercoledì 23 ottobre con due concerti che rafforzano ulteriormente il legame tra Jazz&Wine of Peace e un altro festival targato Controtempo, Zrcala Meje|Specchi di confine, che si è tenuto in estate, tra Gorizia e Nova Gorica, ed è stato finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del Fondo per piccoli progetti GO! 2025 – Nova Gorica/Gorizia capitale europea della cultura. Sarà Jason Moran, pianista e compositore americano di fama internazionale, ad aprire le danze nella Sala Bergamas di Gradisca d’Isonzo, dalle 18. Alle 21, invece, al Teatro Verdi di Gorizia, si esibirà la chitarrista e cantante africana Fatoumata Diawara, concludendo, così, la prima serata.

Ai concerti che si protrarranno fino alla serata conclusiva del 27 ottobre, inoltre, vanno aggiunti i Jazz&Taste, eventi più intimi, dove sarà l’ascolto di brani scelti dai musicisti a scandire il mutevole carattere di vino e accompagnare gli ospiti nel percorso di degustazione. “Sono eventi per le cantine locali, che, nonostante siano piccole, celano una grande tradizione vitivinicola – spiega Martini -. I vini del Collio sono rinomati e ogni anno vincono i migliori premi mondiali, e nelle cantine noi abbiamo scelto di organizzare questa conversazione con il pubblico: da un lato c’è vignaiolo, che sceglie cinque vini di cui spiegherà la filosofia con cui sono stati prodotti, dall’altro c’è il musicista, che seleziona cinque brani e ne racconta la scelta”.

RICORDANDO MAURO – Durante il Festival, poi, si terranno due concerti in memoria di uno dei protagonisti di tutte e 27 le edizioni: Mauro Bardusco. Il direttore artistico, scomparso prematuramente a giugno di quest’anno, sarà omaggiato con due concerti: il primo, dei Venier Cisilino Duo, si terrà venerdì 25 ottobre nell’Abbazia di Rosazzo; il secondo sarà quello della formazione capitanata da Zlatko Kaučič (“Objemi/Abbracci/Hugs”, special guest il sassofonista Torben Snekkestad) al Kulturni Dom di Gorizia, domenica 27 ottobre.

“Mauro è l’anima del Festival. Non parlo al passato perché me lo aspetto arrivare in teatro con la sua macchina da presa. È stato il direttore artistico di tutte le 27 edizioni. Sì, perché anche questa è firmata da Mauro Bardusco. Lui ci ha lasciato solo poche cose da concludere. Aveva una passione smisurata: studiava di anno in anno il programma, il cuore del Jazz&Wine era Mauro, è difficile immaginarlo senza di lui. Noi portiamo una grande responsabilità perché lui portava sempre proposte innovative, non scontate, che a volte lasciavano disorientati anche i più grandi esperti di jazz. Era un grande studioso, un precursore del genere, arrivava per primo a gruppi che poi sarebbero diventati famosi. Noi abbiamo scelto due concerti simbolici per ricordarlo, ma tutto il Festival è dedicato a lui. Ci manca moltissimo”, conclude, infine, Martini.

GLI ORGANIZZATORI – Il festival Jazz & Wine of Peace 2024 è organizzato da Circolo Controtempo in collaborazione con il Comune di Cormòns, con il sostegno di Regione Friuli Venezia Giulia, Ministero per i beni e le attività culturali, Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, Promo Turismo FVG, Comune di Gradisca d’Isonzo, Comune di Corno di Rosazzo, con la collaborazione di Artisti Associati, Kulturni Dom Nova Gorica, Kulturni Dom Gorizia, Kud Morgan, Fondazione Abbazia di Rosazzo, Movimento Turismo del vino, Colli Orientali del Friuli, Borgo Conventi, Gradis’ciutta, Borgo San Daniele, Castello di Spessa, Enoteca di Cormòns, Jermann, Lis Neris, Polje, Tenuta Villanova, Villa Attems, Villa Codelli, Vila Vipolže, Villa Nachini Cabassi, Accademia Vine Lodge.

Info – www.controtempo.org/festival/jazz-wine-of-peace/

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Foto | Tutte le immagini in questa pagina sono state gentilmente concesse dall’ufficio stampa

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