La Harris dà del fascista a Trump. E apre una nuova era, che da noi è però già vecchia, nella politica americana
C’è un’Italia da esportazione che oltreoceano va fortissimo. E, ahinoi, non ha a che vedere con la moda, con il cibo, con il lusso o con la motor valley. Bensì con la politica. La settimana scorsa infatti Kamala Harris, candidata democratica alla Casa Bianca, ha rotto quello che negli Stati Uniti era ancora un tabù, accusando il suo sfidante, Donald Trump, di essere fascista. Sai che novità?, penseranno (non a torto) in tanti. E, in effetti, per un cittadino del Belpaese sentire volare nell’arena politica l’accusa di fascismo è assolutamente normale. Anzi, andiamo oltre: non sortisce più effetto alcuno. Proprio perché l’allarme è assolutamente infondato e, soprattutto, è reiterato all’infinito. In ogni luogo e in ogni circostanza.
Un tic di una parte della sinistra italiana. Un tic made in Italy che ora spopola negli States, con un percorso controintuitivo e controcorrente rispetto a tutte le altre mode che seguono il tragitto inverso. Però, a nostro personalissimo giudizio, la sinistra italiana dovrebbe recapitare alla sua omologa americana quantomeno un avviso, nel nome della solidarietà internazionale progressista. Perché trent’anni di falsi allarmi, appelli accorati e denunce pubbliche di imminente ritorno delle squadracce nere non hanno mai portato bene alla sinistra nostrana. Non è un’opinione ma è statistica.
Sciabolare - in modo gratuito e in circostanze fuori luogo -, parole che rievocano fantasmi e orrori del passato non mobilita le masse né nobilita la campagna elettorale, ma disgusta i cittadini. Non solo.
Non sappiamo se quello che accade nella politica italiana sia sempre sovrapponibile a quello che succede dalle parti di Washington, ma generalmente quando si tirano fuori spauracchi così sproporzionati è perché sono esauriti gli argomenti, si è in difficoltà, si sta inseguendo l’avversario e si tenta l’ultima carta disponibile. E forse è proprio questo, più dei sondaggi, il miglior termometro per misurare la campagna elettorale a stelle e strisce.