Oggi si celebra la 100a edizione della Giornata Mondiale del Risparmio, organizzata come ogni anno da Acri. Il tema di quest’anno è “1924-2024. Cento anni di cultura del risparmio”. L’evento si è svolto a Roma, presso l’Auditorium della Tecnica.
"Quello che appare evidente è la natura stessa di bene individuale e collettivo allo stesso tempo rappresentato dal risparmio, risorsa per il futuro, questa è la seconda caratteristica che gli è propria. L'inserimento in Costituzione del tema risparmio è esso stesso valore per il futuro delle famiglie e del Paese". Lo ha detto il Capo dello Stato Sergio Mattarella intervenendo alla Giornata mondiale del risparmio. "La lotta all'inflazione, la tutela del valore reale dei risparmi sono impegni prioritari per qualsiasi Stato e, in particolare, per la nostra Repubblica", ha sottolineato Mattarella. "Incoraggiare il risparmio, per rifarci alla previsione costituzionale, significa incentivarlo come fonte importante del processo economico" ha aggiunto.
"Un contesto politico stabile e una politica fiscale prudente stanno dando i loro frutti, favorendo le prospettive di crescita dell'Italia. Lo ha detto il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. "Le ultime aste - ha detto Giorgetti - hanno evidenziato che la domanda per i nostri titoli di Stato è robusta; lo spread si è ridotto in modo significativo; i mercati e delle agenzie di rating promuovono l'azione del Governo".
La stretta monetaria decisa dalla Bce dopo lo shock energetico ha ridotto rapidamente l'inflazione, ma "le condizioni monetarie rimangono restrittive, e richiedono ulteriori riduzioni". Lo ha detto il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, nel suo intervento alla Giornata mondiale del risparmio. Panetta ha avvertito che ora "occorre porre attenzione alla fiacchezza dell'economia reale": in assenza di una ripresa sostenuta, si correrebbe il rischio di spingere l'inflazione ben sotto l'obiettivo" del 2%, una situazione che la politica monetaria faticherebbe a contrastare e che va evitata".
"L'economia europea rimane fiacca; pesano i tassi di interesse reali ancora elevati e il venir meno degli stimolo fiscali degli anni scorsi. L'economia italiana ne sta risentendo". Panetta ha ricordato le cause della bassa crescita italiana, fra cui "scarsa capacità innovativa e pochi investimenti" e "un sistema produttivo frammentato e orientato verso comparti tradizionali", debolezze amplificate dall'alto debito pubblico e dalla spesa per interessi.
"In prospettiva, l'elevata dotazione patrimoniale e la prevedibile riduzione della redditività potranno spingere le banche verso operazioni di concentrazione, anche su base transfrontaliera", ha detto Panetta. "È un passaggio che dovrà avvenire innalzando l'efficienza, creando intermediari forti, redditizi, in grado di meglio servire l'economia reale", ha sottolineato.
"La pesante tassazione esistente in Italia spinge tante volte i risparmiatori italiani ad investire all'estero". E' quanto afferma il presidente Abi Antonio Patuelli alla giornata del risparmio dell'Acri. "Occorre correggere presto tutto questo, perché la tutela dei risparmiatori è una necessità etica e strategica per l'Italia". "Chiediamo che le leggi tributarie rispettino meglio il risparmio che oggi è gravato dall'imposta ordinaria del 26%, che si aggiunge alla pressione fiscale sulle società quando in esse viene investito". Patuelli cita la liquidità nei conti correnti, anche l'imposta di bollo che è una patrimoniale da abolire.
L'indagine dell'Acri sugli Italiani e il Risparmio
Un cauto ottimismo per la propria situazione economica si consolida fra le famiglie italiane che vedono migliorare, in media, il loro tenore di vita mentre quasi una su due riesce a risparmiare.
Una quota che tuttavia è in lieve calo rispetto al 2023 mentre si fa più rilevante il problema di quelle famiglie che lavorano, specie nelle grandi città e non riescono a mettere da parte dei fondi per far fronte a spese impreviste. Anche chi risparmia inoltre è cauto e solo un terzo investe mentre gli altri preferiscono mantenere la liquidità.
La tradizionale indagine che l'Acri cura assieme ad Ipsos nella 100esima giornata del risparmio (che vede anche la presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella), si concentra quest'anno molto sulle differenze e diseguaglianze nell'approccio al risparmio non solo territoriale ma anche fra le generazioni. Come ha spiegato il presidente Acri Giovanni Azzone durante la conferenza stampa, le tradizionali categorie di benessere e povertà subiscono dei cambiamenti e le fondazioni si stanno attrezzando per farvi fronte modificando le loro politiche di sostegno e cura dei territori: per questi lavoratori a volte "il tema è legato a competenze inadeguate e bisogna supportarne la formazione, altre volte si tratta di persone che sono anche caregiver e non possono lavorare 8 ore al giorno".
Situazioni diverse che richiedono quindi soluzioni innovative e puntuali. Malgrado le misure della manovra sulle banche comunque le fondazioni non contano di diminuire le erogazioni per il 2025 che sono invece in crescita. Nel dettaglio della ricerca quindi aumentano le famiglie che grazie al proprio risparmio riuscirebbero a far fronte ad una spesa improvvisa importante, e più di 3 famiglie su 4, dato stabile, ritengono di essere in grado di far fronte ad una spesa improvvisa di media entità. Cresce tuttavia, dal 32 al 34, la percentuale di famiglie che dichiara di aver consumato tutto il reddito. Poco meno della metà degli italiani pensa di riuscire a risparmiare e aumenta chi prevede un miglioramento. In quanto ai consumi , quelli di base crescono, migliorano quelli per la cura di sé, diminuiscono per ʺfuori casaʺ (dopo il balzo del Post Covid), auto, elettronica e telefonia
E malgrado il risparmio sia considerato un valore fra tutte le generazioni, la sua finalità cambia molto. I più giovani infatti mettono da parte dei fondi per permettersi esperienze come viaggi e svaghi piuttosto che accumulo di beni materiali. I più maturi tendono a risparmiare principalmente per far fronte a un futuro incerto, concentrandosi su spese impreviste, al rischio di spese mediche (rispettivamente 61% e 50%) e per raggiungere la sicurezza finanziaria. Al contrario, i giovani sembrano più orientati al presente, risparmiano per permettersi viaggi e svaghi (Gen Z pari all'28%; Millennials pari al 29%), indice di un desiderio di esperienze piuttosto che di accumulo di beni materiali, che è una delle cifre delle nuove generazioni. Queste sono anche le più attente agli investimenti in tema ambientale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA