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di F. Q. | 22 Ottobre 2024
“Un capitano, c’è solo un capitano”. No, per la Juventus ce ne sono ben 4. E potrebbero diventare anche di più nel corso della stagione. La politica di Thiago Motta è chiara: “Conta solo lo spirito del gruppo”. In una rosa dove ufficialmente la fascia spetterebbe a Danilo (come lo è stato negli anni precedenti), il brasiliano è relegato ai margini del progetto e la sua titolarità non è più cosa certa da diverse giornate. Così, tocca agli altri prendere la sua eredità sul campo: Gatti più di tutti, poi Bremer prima dell’infortunio e Cambiaso. Tutti si devono sentire responsabilizzati e l’unica certezza è il gruppo. Era così anche a Bologna: 5 capitani, fino ai definitivi Ferguson e Freuler.
Un’equazione ribaltata
Se hai la fascia, non sei necessariamente l’unico leader. Anche Paulo Fonseca lo aveva detto prima di Milan-Udinese, Thiago Motta lo sta mettendo in pratica. Non è una corsa e nemmeno una sfida contro l’altro: tutti si devono sentire responsabilizzati e consci di poter essere importanti. Un modo per mantenere alta la concentrazione e la competitività. Una classica “mottata”, come ha detto Cambiaso in una recente intervista al Corriere dello Sport. “Tutti possono essere titolari” e, quindi, tutti possono indossare la fascia da capitano. Per alcuni è anche un premio, come per l’esterno (o meglio, tuttocampista) italiano e Federico Gatti: i due superstiti del dilettantismo.
Il leader è il gruppo, non la singola persona
Una fascia sbandierata e alternata che potrebbe rischiare di perdere di credibilità. Tanto nel valore, quanto nel ruolo del calciatore che l’ha indossa. Un rischio che, per ora, non si è ancora verificato: prendere “ordini” da Gatti e Cambiaso? Per Thiago Motta deve essere la normalità. Il posto fisso non esiste, gioca chi se lo merita. L’unica certezza è il gruppo e le decisioni vengono prese per il bene dello stesso. La fascia di capitano rimane così un semplice segno di facciata: se non la indossi, non significa che tu non possa essere un leader.
Danilo-Juve, segnali di addio?
Nel gruppo, però, c’è chi non vorrebbe trascorrere tutta la stagione in panchina e con il braccio spoglio. E se fino a qualche mese la risposta sarebbe stata “rimango al 100%”, ora Danilo potrebbe guardarsi intorno. Il difensore brasiliano, infatti, vorrebbe rimuovere la clausola che imporrebbe ai bianconeri il rinnovo automatico (fino al 2026) se dovesse raggiungere il 50% delle presenze disponibili. Poca Juve e pochissimo Brasile: i minuti persi a Torino gli sono costati anche la nazionale.
Fascia e numero “10”: nulla è intoccabile
La fascia da capitano, così come la maglia numero 10, è sempre stata avvolta da una visione simbolica, quasi mistica. Potersi identificare in quel giocatore perché indossa quella maglia e quella scritta al braccio. Lo è stato Del Piero per la Juventus, Maldini per il Milan, Totti per la Roma, Zanetti per l’Inter. Thiago Motta sdogana la sua portata simbolica, rendendola più accessibile a tutti. Nulla è intoccabile. Basta dimostrarlo.
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