La volontà popolare alla fine vince sempre

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L'ex presidente di Regione Liguria si è fatto settimane di arresti domiciliari e ha patito il fardello della gogna mediatica per poi essere di fatto uscito dalla faccenda pulito e immacolato

La volontà popolare alla fine vince sempre

Illustre Direttore Feltri, la Liguria sceglie ancora il centrodestra, riconfermando la preferenza già espressa, segno che le inchieste giudiziarie lasciano il tempo che trovano, cioè non influenzano l'elettore tanto da spingerlo a dirottare su altri partiti o altre parti politiche. Non ci saremmo potuti evitare tutto questo casino lasciando Toti dove stava, anziché costringerlo a dimettersi per un nulla di fatto e poi obbligare i cittadini liguri a tornare alle urne per ribadire la loro volontà?

Marcello Pittaluga

Caro Marcello,
sì, tutto questo si sarebbe potuto evitare. Di fatto, l'inchiesta è stata chiusa. L'ex presidente di Regione Liguria si è fatto settimane di arresti domiciliari e ha patito il fardello della gogna mediatica per poi essere di fatto uscito dalla faccenda pulito e immacolato. Sì, io stesso consigliai al mio amico Giovanni di dimettersi, ma non per spirito di resa o di asservimento, attenzione, bensì per potere evadere dalla condizione terribile che stava vivendo, ossia quella della detenzione domiciliare, che - credimi - non è meno soffocante di quella in carcere. Gli fu comunicato a chiare lettere: o ti dimetti o resti recluso. Una vera e propria minaccia, un ricatto, una sorta di intimidazione, intollerabile in uno Stato di diritto: se non rigetti il mandato politico ti scordi la libertà personale. Avevo capito che Giovanni rischiava di rimetterci la salute fisica e mentale e ho temuto il peggio. Non scendo nei dettagli.

Non è stato segno di debolezza il suo ritirarsi, ma di intelligenza e di dignità. Sai, quando perdi la salute, nessuno poi te la restituisce. Né tantomeno è stata un'ammissione di colpevolezza la sua volontà di trattare con la Procura per l'unica accusa rimasta in qualche modo in piedi, peraltro la meno grave. Ad un certo punto occorre valutare i costi, e non mi riferisco semplicemente a quelli economici, che gli affari giudiziari comportano. Ho visto esseri umani ammalarsi e crepare a causa dello stress prodotto da lunghi, anzi infiniti procedimenti che poi, peraltro, li hanno visti innocenti. Tuttavia, a pagare non è stato soltanto Giovanni Toti, il quale, eletto, ha rinunciato al ruolo di presidente di una Regione che ha amministrato bene e con successo, sono stati soprattutto i cittadini liguri, i quali hanno sofferto l'improvvisa sottrazione di un buon governatore e che poi sono stati costretti a tornare alle urne per ripetere il voto prima della fine naturale della legislatura. La Liguria ha preferito di nuovo il centrodestra, tu dici bene, dici bene anche quando sottolinei che le inchieste giudiziarie, in fondo, non generano l'effetto che, senza malignità né malizia, noi sospettiamo che intendano produrre, ovvero influire sulla politica e influenzare il popolo sovrano, cioè l'esito del voto.

La magistratura rappresenta un potere, ma tale potere, dopotutto e per fortuna, così come dovrebbe essere all'interno di uno Stato di diritto, non va al di là delle aule di tribunale, pur sforzandosi non incide sul sentire popolare, anzi, talvolta il risultato è opposto rispetto a quello che ci si aspetterebbe o viene perseguito. Quasi per ripicca o fastidio o insofferenza o spirito di ribellione la gente sta dalla parte di coloro, siano persone, personaggi o partiti o anche coalizioni, che sembrano subire vessazioni e persecuzioni giudiziarie ritenute ingiuste e faziose. Pensiamo a Silvio Berlusconi: gli italiani non soltanto non hanno mai smesso di amarlo ma lo hanno amato sempre di più, nonostante la sinistra e tutti i suoi apparati abbiano tentato di farlo politicamente fuori sfruttando l'arma dell'indagine e del rinvio a giudizio. Viene processato persino da defunto, il che è emblematico.

E ora una parte della magistratura, ossia quella schierata, ideologizzata, politicizzata, insorge contro Giorgia Meloni, cercando di limitare gli effetti dei provvedimenti da questo governo messi a punto allo scopo di porre un argine all'immigrazione clandestina. Il vantaggio di questa donna consiste nell'essere totalmente inattaccabile, cioè non ricattabile, linda, pura, ma questo è anche il suo tallone di Achille poiché il suo essere irreprensibile non fa altro che acuire la rabbia dei nemici, che non sanno dove colpire e allora colpiscono amici, familiari, ministri, misure normative che non contengono nulla di illegittimo o di illegale. Ci si stancherà prima o poi? Si rispetteranno i limiti e le prerogative di ciascun potere senza tentare di debordare comprimendo l'altro? I giudici rossi la smetteranno di fare politica con la toga addosso? Non lo so. Ma forse poco importa. Perché ormai lo abbiamo capito con chiarezza assoluta. E queste ultime votazioni lo hanno confermato in maniera incontrovertibile: nulla, in un ordinamento libero, civile e democratico, fondato sulla separazione dei poteri e sul riconoscimento della sovranità al popolo, può in alcun modo stravolgere la volontà popolare.

Gli italiani ripongono piena fiducia nel centrodestra, in primis in Fratelli d'Italia, in Giorgia Meloni. E questa fiducia cresce di mese in mese, segno che questo esecutivo sta lavorando bene, nonostante dossieraggi, inchieste, presunti scandali e chi più ne ha più ne metta.

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