Quattro donne navigatrici da combattimento hanno partecipato all'attacco israeliano in Iran a bordo di un aereo caccia F-16. Alcune si vedono nelle immagini rilasciate oggi pomeriggio dall'Idf. C'erano anche loro a bordo di quattro delle decine di aerei da guerra che hanno condotto l'operazione «Giorni del pentimento».
I raid con i caccia
Israele ha attaccato l'Iran, a 1.600 chilometri di distanza, con F15, F16, F35, aerei di salvataggio, aerei d'allarme, da rifornimento e da guerra elettronica.
Lo riferiscono le tv israeliane. Secondo Walla l'aeronautica avrebbe utilizzato un centinaio di velivoli per i raid. Prima di lanciare gli attacchi veri e propri, i caccia hanno attaccato e 'accecato' centri radar e sistemi di difesa aerea, sia in Siria e Iraq che in Iran. Gli obiettivi includevano impianti di produzione di missili, siti di sviluppo e produzione di droni e basi di lancio di missili balistici, tutti parte del nucleo dell'industria degli armamenti iraniana.
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Colpito sistema di difesa S-300
Nei raid aerei condotti da Israele nella notte è stato colpito anche il sistema di difesa aerea S-300 dell'aeroporto Imam Khomeini vicino a Teheran che era stato fornito dai russi alle autorità iraniane. Lo scrive il New York Times citando due fonti ben informate a condizione di anonimato. Già ad aprile Israele aveva preso di mira un sistema di difesa aerea S-300 di fabbricazione russa nei pressi del sito nucleare iraniano di Natanz. Secondo funzionari anonimi, uno dei quali è un membro dei Pasdaran, almeno tre basi missilistiche del Corpo delle Guardie della Rivoluzione iraniane sono state prese di mira durante gli attacchi. Stamattina i droni israeliani hanno preso di mira anche la segreta base militare di Parchin, alla periferia di Teheran, secondo quanto riportato dal New York Times, che cita fonti ufficiali secondo cui uno di essi ha colpito il sito, mentre altri sono stati abbattuti.