LignoSat, il primo satellite in legno nello spazio: diretto sulla Iss ?grazie a una missione SpaceX

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E' stato lanciato nello spazio il primo satellite in legno al mondo. Costruito dai ricercatori giapponesi per testare le possibilità di utilizzare questo materiale nell’esplorazione spaziale di Marte e della Luna, martedì l'operazione ha avuto inizio.

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Il satellite

LignoSat, sviluppato dall’Università di Kyoto in collaborazione con la Sumitomo Forestry, sarà portato sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) grazie a una missione SpaceX e poi rilasciato in orbita a circa 400 km dalla Terra.

Takao Doi, ex astronauta e attuale professore dell'università giapponese, ha spiegato che il legno rappresenta un’opportunità unica per le costruzioni nello spazio: «Grazie al legno, un materiale che possiamo produrre da soli, potremo costruire case, vivere e lavorare nello spazio per sempre», ha dichiarato Doi, il cui team sta lavorando a un piano a lungo termine per piantare alberi e costruire abitazioni in legno sulla Luna e su Marte. L’obiettivo è dimostrare che questo materiale rinnovabile, certificato dalla NASA per l’utilizzo spaziale, è effettivamente adatto all’ambiente estremo dello spazio.

Il legno potrebbe risultare anche più duraturo in orbita rispetto alla Terra: «Nello spazio, non c’è acqua né ossigeno, quindi il legno non marcisce né rischia di infiammarsi», ha spiegato Koji Murata, professore di scienze forestali all’Università di Kyoto. Inoltre, un satellite in legno riduce l’impatto ambientale al termine del suo ciclo di vita poiché, a differenza dei satelliti metallici, il legno brucerebbe al rientro nell’atmosfera senza rilasciare particelle inquinanti di ossido di alluminio. «In futuro, i satelliti metallici potrebbero essere vietati», ha affermato Doi, «se il nostro satellite in legno avrà successo, vorremmo proporlo a SpaceX di Elon Musk».

Inquinamento spaziale 

I viaggi nello spazio, le esplorazioni, turismo spaziale, SpaceX e Axiom hanno sogni luccicanti che solo le stelle possono soddisfare. Che un giorno si possa trovare un fantomatico "Planet B" non è sicuro ma è evidente che l'uomo stia riuscendo ad inquinarlo ancor prima di arrivarci. L'orbita terrestre sta diventando sempre più affollata, con un numero crescente di satelliti di vari tipi e per diversi scopi, situati in orbite differenti. A questo si aggiungono i dispositivi fuori servizio, i frammenti, i detriti e i resti dei lanci avvenuti sin dagli anni '60. Tutto ciò rientra nella categoria dei resident space objects (RSO) e rappresenta una crescente forma di inquinamento spaziale.

Questo problema è particolarmente rilevante in un contesto di espansione dei programmi commerciali delle aziende private, che stanno mirando a sfruttare quello che molti considerano l'ultima frontiera e un futuro campo di conflitto strategico tra le nazioni: lo spazio. La NASA stima che in orbita attorno alla Terra ci siano circa 23.000 oggetti di dimensioni superiori a una palla da baseball, oltre a mezzo milione di pezzi con misure comprese tra 1 e 10 cm e ben 100 milioni di frammenti di dimensioni tra 1 e 10 mm. Gli Stati Uniti, quindi, hanno iniziato a preoccuparsi di come smaltire i rifiuti lasciati qui e lì tra le stelle ancor prima che il fenomeno del turismo si affermi. La US Space Force ha esortato l'industria privata a trovare soluzioni per affrontare il problema dell'inquinamento spaziale. La NASA, da parte sua, ha già avviato un sistema di catalogazione degli oggetti spaziali, classificandoli in base alle loro dimensioni e ai livelli di rischio. 

LignoSat rappresenterebbe una soluzione. Questo satellite è costruito con honoki, una specie di magnolia giapponese tradizionalmente usata per i foderi delle spade. I ricercatori hanno scelto questo legno dopo un esperimento di 10 mesi sulla ISS, scoprendo che l’honoki è il materiale più resistente per lo spazio. Realizzato senza l’uso di viti o colla, seguirà l’orbita terrestre per sei mesi, durante i quali i sensori misureranno la resistenza del legno agli sbalzi termici estremi, che oscillano da -100 a 100 gradi Celsius in brevi intervalli.

Innovazioni per l’industria del legno e lo spazio

Il satellite analizzerà anche come il legno possa ridurre l’impatto delle radiazioni spaziali sui semiconduttori, un aspetto che potrebbe rendere questo materiale utile per costruire centri dati spaziali. «Potrà sembrare un ritorno al passato, ma il legno è una tecnologia d’avanguardia per l’esplorazione della Luna e di Marte», ha detto Kenji Kariya, direttore del Sumitomo Forestry Tsukuba Research Institute. Secondo Kariya, le nuove applicazioni spaziali del legno potrebbero rivitalizzare l’industria del legname giapponese.

Un portavoce di Sumitomo Forestry, co-sviluppatore di LignoSat, ha confermato che il lancio è riuscito e che il satellite «arriverà presto alla ISS e sarà inviato nello spazio circa un mese dopo» per testarne la resistenza e la durata. I dati verranno inviati dal satellite ai ricercatori, che potranno verificare la presenza di segni di deformazione e determinare se può resistere a cambiamenti estremi di temperatura. Non resta che attendere e sperare in buone notizie. Come affermato dagli esperti, l'uso del legno potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nella ricerca spaziale e per la vita dell'uomo. 

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