Mafie
di F. Q. | 14 Novembre 2024
Un’organizzazione criminale, con legami con la mafia e la camorra, che avrebbe messo a segno una evasione dell’Iva per centinaia di milioni di euro nel commercio di prodotti informatici e al riciclaggio dei relativi profitti. È quando scoperto dai magistrati degli uffici di Palermo e Milano della Procura Europea che ha portato a 47 misure cautelari personali e sequestri di beni, valori e denaro per 520 milioni. Sono 200 le persone indagate per reati tributari e circa 400 le imprese coinvolte. L’inchiesta ha ricostruito false fatturazioni, riferite al quadriennio 2020-2023, per 1,3 miliardi di euro.
Il gip di Milano, su richiesta della Procura Europea (Eppo) ha emesso così 34 misure cautelari in carcere, 9 di arresti domiciliari e 4 misure interdittive. Oggetto dell’operazione – denominata “Moby Dick” – è una maxi evasione dell’Iva intracomunitaria. Tra i destinatari dei provvedimenti restrittivi anche 7 persone che si trovano all’estero per le quali è stato emesso mandato di arresto europeo. Il Gip ha riconosciuto per i vertici della banda l’aggravante di aver agevolato mafia e camorra, investendone i profitti nel settore delle frodi all’Iva, e di essersi avvalsi del metodo mafioso per risolvere conflitti nati all’interno dell’associazione tra esponenti delle diverse organizzazioni criminali.
Sono attualmente in corso oltre 160 perquisizioni in 30 diverse province presso abitazioni, uffici e aziende riconducibili agli indagati, effettuate anche con l’ausilio di unità cinofile della Guardia di Finanza, specializzate nel rinvenimento di banconote nascoste.
L’indagine ha riguardato una strutturata frode carosello all’Iva intracomunitaria nel settore del commercio dei prodotti elettronici/informatici che ha investito diversi Paesi Ue (Olanda, Lussemburgo, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia, Bulgaria e Romania), coinvolgendo anche 20 società estere, e ha riguardato altresì taluni esponenti della criminalità organizzata siciliana e campana i quali, intravedendo gli ingenti profitti del business delle frodi carosello, ne sono entrati a far parte fornendo provviste finanziarie, così riciclando altresì i proventi di altre attività criminali.
È stato anche disposto il sequestro preventivo, anche per equivalente, per oltre 520 milioni di euro, corrispondenti al valore complessivo della frode, pari all’Iva evasa, e il sequestro preventivo, per riciclaggio, di diversi immobili tra cui alcuni resort del valore complessivo di oltre 10 mln di euro a Cefalù (Pa). Sequestrati anche immobili di alcune società a Chiavari (Ge), Bellano (Lc), Noli (Sv), Cinisello Balsamo (Mi) e Milano e Cefalù (Pa).
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