ROMA – Il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge per la riapertura del concordato preventivo. Le partite Iva avranno tempo fino al 12 dicembre per aderire al patto biennale con il Fisco, intesa che congela le tasse (e i controlli dell’Agenzia delle entrate) per due anni.
I termini per aderire allo strumento identitario del ‘Fisco amico’ di Giorgia Meloni sono scaduti il 31 ottobre, ma a poche ore dalla prima scadenza il governo già ragionava sulla possibilità di una nuova misura per rastrellare ulteriori risorse.
Non sarà una proroga, come anticipato, perché un allungamento della scadenza avrebbe fatto slittare il conteggio delle risorse incassate e quindi il loro impiego. E sarebbe stato un gran problema per Palazzo Chigi, che ha promesso alla maggioranza di utilizzare il “tesoretto” del concordato per ridurre le tasse. Subito, con la legge di bilancio che il Parlamento è chiamato ad approvare entro il 31 dicembre.
Su una platea di 4,7 milioni di contribuenti, l’asticella della soddisfazione è stata collocata a quota 200 mila. Sotto le 100 mila adesioni, spiegano fonti dell’esecutivo, "sarebbe un flop”, mentre “già da 150 mila in su sarebbe un risultato discreto”.