Matilde Lorenzi, promessa dello sci azzurro, la ragazza che avrebbe compiuto 20 anni il 15 novembre, che su Instagram pubblicava immagini sull’ultima vacanza con il fidanzato e il tramonto di Ibiza sullo sfondo, è morta. Sempre sui social, con una storia, lo ha annunciato la sorella maggiore Lucrezia, sciatrice anch’ella: «Con dolore immenso comunico che la nostra Mati ci ha lasciato». Il cuore di Matilde, caporale del Centro Sportivo Esercito, si è arreso ieri mattina, nell’ospedale San Maurizio di Bolzano, dove era stata trasportata il giorno prima in seguito a un terribile incidente avvenuto mentre si allenava in Val Senales. La caduta è stata fatale perché stava scendendo ad alta velocità tra le porte del supergigante: ha violentemente battuto la faccia, la parte forse meno protetta di una sciatrice.
INDAGINI
«Dalle nostre verifiche - racconta il colonnello Nicola Darida, comandante del Nucleo operativo di Bolzano - non emergono responsabilità penali. Si è trattato di una tragica fatalità». La procura ha confermato questa conclusione, ha aperto «su segnalazione dei carabinieri di Senales, un procedimento per atti non costituenti reato» e la salma è stata messa a disposizione per i funerali. Si svolgeranno domani nella chiesa parrocchiale San Lorenzo di Giaveno, località della Città metropolitana di Torino, dove vive la famiglia di Matilde: oltre a Lucrezia, lascia i fratelli Giosuè e Lorenzo, la mamma Elena, la nonna Rosina e il padre Adolfo. Proprio quest’ultimo ha spiegato: «Non vogliamo nessun tipo di fiore. Vogliamo organizzare una raccolta di fondi da destinare al miglioramento della sicurezza degli atleti che sciano». E qui si affaccia una delle pesanti domande di questa tragedia: Matilde si stava allenando in una struttura molto importante, sul ghiacciaio della Val Senales, sulla pista Grawand G1, in condizioni ambientali perfette, sotto gli occhi dei tecnici, come si spiega un incidente così grave? Isolde Kostner, campionessa del passato, con l’Ansa ricorda quando un episodio simile, nel 1994, avvenne a Garmish-Parternkirchen, nel corso di una gara vinta proprio dall’azzurra: morì l’austriaca Ulrike Maier. Spiega Isolde Kostner: «Nello sci, soprattutto nelle discipline veloci, un margine di rischio resta: ma la ricerca su protezioni e sicurezza deve andare avanti». In allenamento le reti di protezione non ci sono, però in questo caso non c’entrano: Matilde Lorenzi è caduta in avanti, ha sbattuto il viso. Pensare che la giovane sciatrice doveva andare in Svezia ad allenarsi, poi però aveva rinunciato per le alte temperature in Scandinavia. La ricostruzione della dinamica dell’incidente: l’atleta si stava allenando insieme a due compagne, seguita da cinque tecnici della nazionale. Mentre scendeva, ha urtato una porta con un braccio. Questo ha causato la divaricazione degli sci e la caduta rovinosa su un tratto con limitata pendenza.
RICORDI
Una campionessa del presente, Federica Brignone, ieri doveva allenarsi nella stessa pista, ma sotto choc per ciò che è successo a Matilde Lorenzi, ha deciso di tornare a casa. Moltissimi i messaggi di cordoglio a partire da quello di Sofia Goggia («Una preghiera per Matilde»). Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato un messaggio al capo di Stato maggiore della Difesa: «In questa tristissima circostanza, la prego di far pervenire ai familiari le espressioni del mio più grande cordoglio e di partecipare la mia vicinanza all'Esercito Italiano». La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni: «Sono molto rattristata, mi stringo al dolore della famiglia». Il presidente del Coni, Giovanni Malagò: «Non esistono parole adeguate davanti a questa tragedia». Matilde era nella Nazionale juniores femminile e nel 2023 aveva vinto il titolo italiano assoluto e giovani supergigante, con piazzamenti in discesa e SuperG ai mondiali juniores. Lucrezia Lorenzi: «È stata una sorella pazzesca, la ricorderò sempre col suo sorriso e con la sua determinazione. È il mio gigante buono, mi sosterrà e ci sosterrà in questo momento difficile». Matilde amava la montagna, ma anche il mare, i viaggi, leggeva romanzi ed era appassionata di pittura. Aveva detto in un’intervista alla Rai, nel 2017: «Quando si vede una pista tanto ripida si pensa sempre “mamma mia, la devo proprio fare?”, poi invece si rivela una cosa divertente, perché sciare è sempre divertente. Si avvicina al dipingere, si lascia sempre una traccia».
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