Matilde Lorenzi morta sugli sci, la sorella Lucrezia: «Cominciò questo sport per seguire me. Voleva vincere. Adesso lo farò io per lei»

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Anche Lucrezia Lorenzi è una sciatrice e ha partecipato alla Coppa del mondo e alla Coppa Europa

 «Cominciò questo sport per seguire me. Voleva vincere. Adesso lo farò io per lei»

Mercoledì 30 Ottobre 2024, 11:53 - Ultimo aggiornamento: 12:38

Condividevano tutto, Matilde e Lucrezia. Anche l'amore per lo sci. Quella passione che in una frazione di secondo ha strappato la vita a Matilde Lorenzi, la sciatrice che avrebbe compiuto 20 anni il 15 novembre, morta per una caduta fatale durante un allenamento in Val Senales. 

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Le parole della sorella

«E' stata una sorella pazzesca, la ricorderò sempre col suo sorriso e con la sua determinazione.

E' il mio gigante buono, mi sosterrà e ci sosterrà in questo momento difficile» dice Lucrezia Lorenzi, sorella di Matilde. «Voglio ricordarla felice e vincente sugli sci. Era il nostro amore lo sci alpino. Avevamo un forte legame: la sua anima è dentro la mia e saremo sempre insieme -aggiunge Lucrezia Lorenzi al microfono di Sky Sport dall'ospedale San Maurizio di Bolzano-. Condividevamo tante cose ed eravamo molto legate. Ho un sacco di idee e di progetti in testa per ricordarla. Parlerò con chi di dovere e faremo di sicuro qualcosa per sensibilizzare tutti sul tema della sicurezza».

La passione di famiglia

Anche Lucrezia Lorenzi è una sciatrice e ha partecipato alla Coppa del mondo e alla Coppa Europa. «Ho cominciato io con lo sci - racconta al Corriere della Sera - i miei mi portavano agli allenamenti e così, a furia di weekend sulle nevi, questo sport è piaciuto pure a mia sorella. Ma io sono poi diventata slalomista, mentre lei è rimasta velocista perché per Mati i pali stretti erano una guerra. Aveva voglia di imitarmi? Tanti lo sostenevano, lo si capiva dagli sguardi. Ero comunque la “sorellona” che doveva proteggere e alla quale poteva rivolgersi sempre e comunque, che si trattasse di chiedere un consiglio o di sparare una cavolata». Lucrezia ora ha una missione da compiere: «Continuerò nel nome suo. Voglio vincere al più presto una gara per potergliela dedicare».

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