“Meloni più pericolosa di Berlusconi”, la premier rilancia la mail del magistrato nella chat delle toghe. E Fdi va all’assalto

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Politica

“Meloni più pericolosa di Berlusconi”, la premier rilancia la mail del magistrato nella chat delle toghe. E Fdi va all’assalto

| 20 Ottobre 2024

Una messaggio inviato a una mailing list di colleghi magistrati per spiegare che Giorgia Meloni “non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte“. Ma tutto ciò “rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto“, come invece avveniva per Silvio Berlusconi. È polemica per la mail invata da Marco Patarnello, sostituto procuratore della Cassazione, in una mailing list composta da esponenti di Magistratura democratica, la corrente progressista delle toghe.

A pubblicare il testo del messaggio è stato il quotidiano Il Tempo, poi rilanciato dalla premier sui suoi canali social. “Indubbiamente l’attacco alla giurisdizione non è mai stato così forte, forse neppure ai tempi di Berlusconi. In ogni caso oggi è un attacco molto più pericoloso e insidioso per molte ragioni. Innanzitutto perché Meloni non ha inchieste giudiziarie a suo carico e quindi non si muove per interessi personali ma per visioni politiche e questo la rende molto più forte. E rende anche molto più pericolosa la sua azione, avendo come obiettivo la riscrittura dell’intera giurisdizione e non semplicemente un salvacondotto“, ha scritto Paternello alle 18 e 32 di sabato 19 ottobre. Il riferimento, ovviamente, è all’attacco contro la magistratura compiuto da molti esponenti del governo Meloni dopo la decisione del tribunale di Roma di annullare il trasferimento dei 12 migranti in Albania.

Nella sua mail, il magistrato parte da questo elemento per poi sottolineare come “la compattezza e omogeneità di questa maggioranza è molto maggiore che nel passato e la forza politica che può esprimere è enorme e può davvero mettere in discussione un assetto costituzionale ribaltando principi cardine che consideravamo intangibili. Come corollario di questa condizione politica, anche l’accesso a un’informazione decente è ancora più difficile dell’era di Berlusconi“. Secondo Paternello “il pericolo per una magistratura e una giurisdizione davvero indipendente è altissimo”.

Non è esatto, però, che il magistrato chieda di “porre rimedio” al potere di Meloni, come lascia ipotizzare il titolo dell’articolo: “Meloni più pericolosa di Berlusconi. Compatti per porre rimedio“. Paternello, infatti, si riferisce invece alla crisi di consenso della magistratura “molto più divisa e debole rispetto” all’epoca di Berlusconi, e praticamente “isolata nella società”. A questo, prosegue la toga, “dobbiamo assolutamente porre rimedio. Possiamo e dobbiamo farlo. Quanto meno dobbiamo provarci. Sull’isolamento sociale non abbiamo il controllo ma sul tema della compattezza interna possiamo averlo. Non è accettabile chinare le spalle ora o che qualcuno si ritagli uno spazio politico ai danni dell’intera magistratura”. Il sostituto pg della Cassazione sottolinea: “Dobbiamo essere uniti e parlare con chiarezza. Non dobbiamo fare opposizione politica ma dobbiamo difendere la giurisdizione e il diritto dei cittadini a un giudice indipendente. Senza timidezze”. Insomma: il magistrato ci tiene a negare qualsiasi valore politico del suo messaggio.

L’assalto della destra, Anm: “Attacchi senza precedenti” – Ovviamente, però, la mail pubblicata da Il Tempo ha provocato roventi polemiche. Vari esponenti di Fdi hanno rilasciato dichiarazioni contro il magistrato autore della mail: il capogruppo alla Camera Tommaso Foti sostiene che sia stata confermata la “propensione di una parte della magistratura ad invadere il campo della politica”, quello al Senato Lucio Malan parla di mail “allarmante”. La capogruppo in Commissione Giustizia a Montecitorio, Carolina Varchi parla invece di “toghe rosse” che si “schierano apertamente contro Meloni”. Un assalto che va in onda proprio nelle stesse ore in cui il ministro della Giustizia Carlo Nordio attacca le toghe per aver applicato il diritto Ue, annullando il trasferimento dei 12 migranti al centro di accoglienza in Albania. “Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere come quella di definire uno Stato sicuro deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare”, ha detto il guardasigilli. “Sono basito che il ministro della Giustizia ricorra a questa categoria dell’abnormità, che per i tecnici richiama a possibili responsaiblità disciplinari. Come se il ministro avesse inteso dire ai colleghi del tribunale di Roma: se non provvedete secondo i miei desiderata, quelli del governo, sono pronto a un’azione disciplinare. Questo significa richiamare alla categoria dell’abnormità. In questo clima accesissimo io sono fortemente preoccupato perché noto toni di aggressione al lavoro giudiziario che non hanno precedenti, faccio un appello a tutti perché si ritorni ad usare la ragione e qui la ragione è che il diritto vada applicato da tutti”, ha detto il presidente ndell’Anm, Giuseppe Santalucia, a Skytg 24. “La magistratura – ha aggiunto il leader del sindacato delle toghe – non ha compiti politici ma di rispetto dei diritti e delle garanzie delle persone, non solo dei cittadini ma di tutti gli individui che entrano in contatto con la nostra comunità politica e giuridica senza occuparsi dei programmi politici del governo di turno”.

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