Milei e Meloni salutano la folla dal balcone del palazzo presidenziale a Buenos Aires

11 ore fa 8

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni, in visita ufficiale in Argentina, ha salutato la folla dal balcone del palazzo presidenziale a Buenos Aires accanto al presidente Javier Milei. Durante l’evento, accompagnata dal Ministro degli Affari Esteri argentino Gerardo Werthein, Meloni ha reso omaggio a Josè de San Martìn, eroe nazionale argentino, sottolineando i legami storici e culturali tra i due Paesi.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione

Dalla Homepage

Adn Kronos

  • 21:08 - Animali: Brambilla, 'pene più severe per reati contro animali, una rivoluzione'

    Roma, 20 nov. (Adnkronos) - “Dedico alle vittime mute e invisibili, soprattutto agli animali di cui non si è mai parlato e mai si parlerà, il frutto di questo grande e incessante impegno”. Lo dice Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo per i Diritti degli animali e della Lega italiana per la Difesa degli animali e dell’ambiente, per l’approvazione nell’aula di Montecitorio della pdl AC30, di cui è prima firmataria e relatrice, che garantisce maggiore tutela penale agli animali: “Una rivoluzione”.

    “Il testo - ricorda la deputata di Noi moderati - aumenta le pene, sia detentive che pecuniarie, per i principali reati e illeciti a danno degli animali: l’uccisione, il maltrattamento, l’organizzazione di combattimenti. Di fronte all’obiettiva gravità di certe condotte, tutti - partiti, associazioni, società civile - reclamavano sanzioni più severe, più deterrenza”. Tra le principali novità la rubrica del titolo IX bis del Codice penale: non più “Dei delitti contro il sentimento dell’uomo per gli animali”, ma, in linea con la recente riforma costituzionale, “Dei delitti contro gli animali”. Viene tutelato non più il sentimento dell’uomo ma direttamente l’animale. Aumentano le pene per l’uccisione di animali (544-bis): si passa da quattro mesi di reclusione nel minimo e due anni nel massimo a sei mesi nel minimo e tre anni nel massimo, sempre congiunti ad una multa - finora non prevista - da 5 mila a 30 mila euro.

    “Se il fatto è commesso adoperando sevizie o prolungando volutamente le sofferenze dell'animale” si passa a un anno nel minimo e quattro nel massimo, con una multa raddoppiata da 10 mila a 60 mila euro: si potrà finire in carcere. Aumentano le pene per il maltrattamento degli animali (544-ter): si passa da tre mesi nel minimo e diciotto nel massimo a sei mesi nel minimo e due anni nel massimo, accompagnati sempre dalla multa (tra i 5 mila e i 30 mila euro) che oggi è alternativa alla reclusione.

    Aumentano le pene pecuniarie per chi organizza spettacoli e manifestazioni con sevizie e strazio per gli animali (544-quater): aumenta significativamente la multa da 5 mila a 15 mila euro nel minimo, da 15 mila a 30 mila nel massimo. Aumentano le pene per la violazione del divieto di combattimenti o di competizioni non autorizzate tra animali (544-quinquies): la pena detentiva aumenta da uno a due nel minimo e da tre a quattro anni nel massimo. Sarà punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con la multa da 5 mila a 30 mila euro anche chi partecipa a qualsiasi titolo ai combattimenti o alle competizioni. Aumentano le pene per l’uccisione o il danneggiamento degli animali altrui (art. 638): il reato diventa finalmente perseguibile d’ufficio, come quelli del titolo IX bis.

    La pena passa da sei mesi a un anno nel minimo e da un anno a quattro anni nel massimo, ai quali un ordine del giorno chiede di aggiungere la multa da 10 mila a 60 mila euro. L’articolo sarà applicabile all’uccisione o al danneggiamento anche di un solo bovino o equino. Per tutti questi reati contro gli animali sono previste nuove aggravanti, con l’introduzione dell’articolo 544-septies: se i fatti sono commessi alla presenza di minori, se i fatti sono commessi nei confronti di più animali, se il fatto è diffuso attraverso strumenti informatici e telematici. Il divieto di tenere il cane alla catena, finora previsto solo da alcune leggi regionali, è introdotto a livello nazionale e sorretto da adeguate sanzioni (da 500 a 5 mila euro).

    “Questo - sottolinea Brambilla - è il cambiamento che in molti attendevano, credo che se ne coglierà presto la portata. Alla percezione di sostanziale impunità, che accompagna chi commette crimini contro gli animali, corrisponde un sentimento di profonda indignazione in ampi settori dell’opinione pubblica, di tutti gli orientamenti politici e culturali, un sentimento che non era e non è possibile ignorare. A chi invece sogna l’impunità solo perché le vittime sono animali e non possono neanche parlare, dico che continui a sognare o si trasferisca in un altro Paese, perché qui per l’impunità non c’è spazio. Da quattro legislature - conclude - porto avanti, e ne sono orgogliosa, questa battaglia di civiltà, che non ha colore politico, come dimostra il lavoro trasversale che facciamo nell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali".

  • 21:06 - Migranti: Avs, 'ok a nostro emendamento su caporalato'

    Roma, 20 nov. (Adnkronos) - “E’ stato approvato durante le votazioni del Decreto flussi un nostro emendamento che stabilisce l’irricevibilità della domanda di nullaosta per il rilascio dei permessi di soggiorno se formulata da un datore di lavoro accusato del reato di intermediazione illecita e sfruttamento, articolo 603 bis del codice penale, o dei reati di riduzione in schiavitù, tratta di persone, acquisto vendita di schiavi, articoli 600,601 e 602”. Ne dà notizia il capogruppo di AVS in commissione affari costituzionali Filiberto Zaratti.

  • 21:04 - **Italia-Argentina: Milei spinge ‘asse sovranista’, Meloni ‘insieme a difesa Occidente’**

    Buenos Aires, 20 nov. (Adnkronos) - Si celebra proprio oggi, in Argentina, la Giornata nazionale della sovranità, “concetto non negoziabile”, si legge sul profilo X di Casa Rosada, la sede del governo argentino guidata dal ‘turbo-liberista’ Javier Milei. Che sceglie di onorare la ricorrenza accogliendo la premier italiana Giorgia Meloni, vista anche ieri sera a cena nella residenza di Olivos, a Buenos Aires, entrambi di rientro dal G20 a Rio de Janeiro, summit terremotato proprio dalle intemperanze del presidente argentino. Tra i due leader l’intesa è palpabile, si percepisce già all’arrivo della presidente del Consiglio italiana nello storico edificio tinto di rosa con affaccio su Plaza de Mayo: ad accoglierla l’inseparabile sorella di Milei, Karina, con cui Meloni scherza e sorride guardandosi attorno e ammirando l’edificio intriso di storia; poi subito dopo travolta dall’entusiasmo del presidente argentino, che la stringe in un abbraccio sussurrandole qualcosa all’orecchio mentre lei ride divertita.

    Prima del bilaterale, i due leader si affacciano dalla suggestiva balconata di Casa Rosada, resa famosa da Evita Peron che da lì infiammava il suo popolo, i ‘cari descamisados’, e salutano la folla con gesti di esultanza. “Giorgia, questa è casa tua”, dirà poco dopo Milei a Meloni, nelle dichiarazioni congiunte alla stampa dove rilancia, con più forza, l’idea di un asse che “non coinvolga solo l’Italia” e che difenda l’Occidente “dalle tenebre che l’avvolgono”, in una sorta di ’Internazionale sovranista’, come in molti hanno già apostrofato l’alleanza.

    Si tratta dell’asse asimmetrico a cui Milei aveva già accennato da Mar-a-Lago, dove il leader argentino era accorso, entusiasta, per festeggiare la vittoria di Donald Trump. Un asse che, a suo dire, dovrebbe reggere su quattro pilastri: oltre al suo Paese e agli Usa del tycoon, l’Italia di Giorgia Meloni e Israele di Benjamin Netanyahu. “Paesi del mondo libero -afferma Milei con Meloni al suo fianco -, che condividono i nostri valori. Un'alleanza di nazioni libere, unite contro tirannia e miseria. Perché oggi l’Occidente è avvolto da un manto di oscurità e esige che quelli di noi che difendono la libertà – anche se siamo ancora pochi - facciano luce e indichino la strada. Perché come dico sempre: la vittoria della guerra non dipende dal numero dei soldati, ma dalle forze che vengono dal cielo”.

    Milei snocciola i temi su cui l’alleanza dovrà forgiarsi, tra questi la “difesa del libero mercato”, l’assenza “di clemenza verso i delinquenti”, la “difesa della famiglia”, la lotta all’immigrazione clandestina. Meloni al suo fianco, vestita di bianco, annuisce e sorride. “L'amore per la libertà è un sentimento, caro Javier, che ci accomuna da sempre”, dice, ricordando l’identità di vedute sulla guerra in Ucraina, sul conflitto in Medio Oriente, sulla crisi del Venezuela di Maduro, rispetto al quale “è nostro dovere alzare la voce”.

    Ad unirla a Milei, spiega dunque Meloni, “la condivisione politica” di coloro che si “battono per difendere l'identità dell'Occidente, i punti cardine della sua civiltà, la libertà e l'uguaglianza delle persone, la democraticità dei sistemi, la sovranità delle nazioni. C'è molto più qui di una comune cooperazione tra nazioni, c'è la consapevolezza di vivere in un tempo difficile, la responsabilità che quel tempo difficile impone, cioè la forza delle idee, il coraggio che serve per difendere quelle idee”.

    Ricorrendo all’empatia, Meloni pesca anche dal suo spagnolo -una lingua che governa- e definisce Italia e l'Argentina nazioni ‘hermanas’ che “hanno ancora molto da fare insieme: sono felice di percorrere questo cammino con Javier”. Un cammino che, illustra, passa anche da un piano d'azione “Italia-Argentina 2025-2030”, da “scrivere insieme”, “che individui i settori principali della collaborazione bilaterale su cui concentrare i nostri sforzi e le nostre energie”.

    Tra questi anche il contrasto al crimine organizzato e, naturalmente, la sfera dei rapporti economici e commerciali da rilanciare: “anche qui il potenziale di crescita è straordinario – si dice convinta Meloni - anche grazie alle oltre 300 imprese italiane che sono attive nella nazione, che impiegano più di 16.000 lavoratori, che generano un giro d'affari di quasi 3 miliardi di euro. Da questo punto di vista, le politiche molto coraggiose di liberalizzazione del mercato e di sostegno degli investimenti che il Presidente Milei sta portando avanti possono aprire, dal nostro punto di vista, nuove opportunità e essere un ulteriore incentivo per accrescere la presenza italiana come intendiamo fare”.

    Sul solco “di due popoli fratelli”, in una nazione in cui l’Italia conta “la sua più grande comunità all'estero: parliamo di oltre un milione di italiani e di circa 20 milioni di italo-discendenti che vivono oggi in Argentina”. Numeri che rendono ancor più solenne l’onorificenza che la presidente del Consiglio riceverà tra un paio d’ore, quando a Roma sarà già tarda sera: per lei le chiavi di Buenos Aires dal sindaco della città Jorge Macri, un argentino di ‘seconda generazione’, anche lui, nemmeno a dirlo, nato in Italia e arrivato in Argentina da bambino.

  • 21:02 - Migranti: Colucci (M5S), 'governo aggrava carico lavoro corti d'appello'

    Roma, 20 nov. (Adnkronos) - "Dentro il mare di danni che governo e maggioranza stanno producendo in materia di immigrazione, si aggiunge quello sull'enorme carico di lavoro riversato sulle Corti d'Appello con le nuove competenze attribuite loro in materia di immigrazione nel decreto Flussi. Come se non bastasse, la maggioranza ha pure avuto l'ardire di bocciare il sub-emendamento del M5S, a mia prima firma, per creare delle apposite sezioni immigrazione presso le Corti d'Appello, esattamente come quelle oggi esistenti nei tribunali. Questa modifica, sottoscritta convintamente dalle altre opposizioni, avrebbe quantomeno limitato il danno. Dunque, i partiti di governo vanno avanti a testa bassa e il risultato sarà il caos negli uffici delle Corti d'Appello". Così il deputato Alfonso Colucci, capogruppo M5S in commissione Affari Costituzionali alla Camera.

  • 20:51 - Animali: Serracchiani, 'testo che purtroppo delude ambizioni'

    Roma, 20 nov. (Adnkronos) - “Si tratta di un provvedimento che contiene soltanto qualche rivisitazione di norma penale. Nasceva con l'ambizione non solo di armonizzarsi con la Costituzione, ma anche di relazionarsi con le norme comunitarie che considerano gli animali come ‘esseri senzienti’. Purtroppo invece ci troviamo con un testo non adeguato ai tempi, alle richieste e alla necessità di intervenire per la tutela degli animali affrontando anche gli aspetti di natura culturale. Ed è per questo che siamo stati fortemente contrari alla cancellazione della formazione scolastica ed educativa e siamo dispiaciuti dalla sua evoluzione tutta negativa durante i lavori in commissione. Viene approvato un provvedimento, che contiene il limite del vincolo dell’invarianza finanziaria, che sembra più una bandiera per chi l'ha presentato che un provvedimento utile fino in fondo per la tutela degli animali”. Così la deputata democratica e responsabile Giustizia del Pd, Debora Serracchiani, intervenendo in Aula per annunciare il voto di astensione del Gruppo Pd alla legge sulla sui reati contro gli animali.

  • 20:50 - Animali: ok Camera a pdl per inasprisce pene reati contro animali

    Roma, 20 nov. (Adnkronos) - La Camera ha approvato la proposta di legge che inasprisce le pene dei reati contro gli animali. I sì sono stati 101, 95 gli astenuti, due i no.

  • 20:43 - Università: Speranzon (Fdi), 'basta con violenza collettivi'

    Roma, 20 nov. (Adnkronos) - “L’aggressione avvenuta oggi all’Università La Sapienza di Roma da parte dei collettivi ai danni di studenti di Azione Universitaria ripropone ancora una volta, e sottolineo purtroppo, il tema della violenza politica da parte dell’estrema sinistra. E’ ora di porre un freno a queste scorribande, tra l’altro perpetrate da elementi esterni all’Università, e mi auguro che i responsabili di questi atti vengano individuati e puniti. Il clima che si sta respirando, e non solo nelle scuole e negli atenei, non è certo dei migliori e serve l’impegno di tutte le forze politiche per contribuire ad un rasserenamento. Agli studenti aggrediti giunga la mia piena solidarietà”. Lo dichiara il vicepresidente vicario di Fratelli d’Italia in Senato, Raffaele Speranzon.

Adn Kronos www.adnkronos.com

Abbonati a Ilfattoquotidiano.it

meteo

Leggi tutto